Roberto Saviano nel mirino di Nicola Porro per un articolo apparso sul quotidiano Repubblica questo lunedì 30 marzo. Lo scrittore napoletano ha scritto un lungo editoriale per spiegare come gli Stati Uniti, e la città di New York in particolare, stanno a suo giudizio affrontando l’emergenza sanitaria. La tesi principale dell’autore di Gomorra è che tutta la enorme ricchezza finanziaria prodotta a Wall Street non sia riuscita a salvare la Grande Mela dalla diffusione del virus.

Insomma, secondo Saviano, “New York è Trump”. Giudizio che fa letteralmente saltare sulla sedia Nicola Porro il quale, durante la sua quotidiana rassegna stampa, si scaglia contro l’intellettuale accusandolo di aver fatto un “ragionamento delinquenziale”.

L’editoriale di Roberto Saviano su Repubblica

Sono diversi i passaggi interessanti del lungo articolo scritto per Repubblica da Roberto Saviano. “New York, la ricchezza non basta, così il virus trafigge la città che non vuole rinunciare alla libertà”, è questo il titolo scelto per il suo pezzo. Insomma, secondo Saviano, “tutta la ricchezza accumulata, il flusso continuo degli investimenti miliardari che si muove anche a notte fonda; tutti i ricercatori accorsi da ogni parte del mondo; tutto il suo sapere, il suo potere, le sue statistiche, i suoi algoritmi; tutta la massa di danaro che movimenta Wall Street ogni anno: 30,1 trilioni di dollari; tutto questo non è servito a salvare New York dalla pandemia”.

Per lo scrittore, in pratica, la città rappresenta il “capitalismo contemporaneo” e, in una sola parola, “è Trump”.

La reazione di Nicola Porro: ‘Neanche sa come funziona Wall Street'

Analisi che trova totalmente in disaccordo Nicola Porro. “Bisogna segnalarlo sempre perché non bisogna perdersi il gusto di leggersi Saviano - attacca durante la sua Zuppa quotidiana - Due pagine. Molto faticoso ma io lo faccio per voi, perché evitiate di leggerlo. Oggi chi è il nemico di Saviano, come sempre? I cattivi del capitalismo, cioè Wall Street. E dice la prima grande e incredibile baggianata: ‘Wall Street dove girano 30,1 trilioni di dollari’. E tutti questi soldi non sono riusciti a cancellare il virus.

Già l’idea che siano i soldi a cancellare il virus ce lo hanno spiegato i padri della chiesa che soldi, ricchezza e virus (non sono collegati ndr). Bastava leggersi La livella di Totò. Ma il punto fondamentale è che neanche sa come funziona Wall Street - Porro punta il dito contro Saviano - 30,1 trilioni che cosa vuol dire? Società che fanno scambi in tutto il mondo, non c’entra nulla New York fisicamente. Volevo segnalarglielo perché non lo sa, non capisce cosa sia la finanza. Oggi con un click da tutto il mondo si gestiscono quei 30 trilioni”.

‘Saviano è in cattiva fede’

“Ma la cosa importante non è far capire qualche cosa a Saviano, io pensavo che sbagliasse ma in buona fede - affonda il colpo Porro contro lo scrittore - leggendo il pezzo di oggi ho capito che è in cattiva fede.

Perché uno che dice che New York è Trump vuol dire che è in cattiva fede, che non sa nulla, nonostante viva nel suo attico a New York.

Se c’è una città che non è trumpiana è New York che ha avuto come Sindaco Bloomberg che voleva fare il candidato contro Trump. Perché Saviano non scrivi che i soldi non hanno salvato il tuo beniamino Bloomberg dal diventare suo candidato antagonista? Anche un bambino piccolo sa che New York è una città liberal. Ma lui cosa vuol dire? Questo è il delinquenziale ragionamento, voglio essere molto chiaro per non essere querelato. Vuol dire che c’è una delinquenza nella disonestà intellettuale e cioè nel dire che New York è contagiata nonostante sia miliardaria e perché è trumpiana”.