Le manifestazioni di sabato scorso a Bologna restano ancora al centro del dibattito politico. Dopo gli scontri tra manifestanti antifascisti e polizia continuano le dure accuse. Dopo le parole molto dure da parte degli esponenti del governo arrivano - ai microfoni del Corriere della Sera - le parole del sindaco Matteo Lepore, il quale punta il dito contro il Viminale e la Prefettura per l'organizzazione della manifestazione, che non sarebbe dovuta passare per le vie del centro.
'Permessa nonostante la nostra contrarietà'
La manifestazione di CasaPound e della Rete dei Patrioti è stata "permessa nonostante la nostra contrarietà".
A dirlo è il Sindaco di Bologna Matteo Lepore che punta il dito contro la Prefettura: "Mi dispiace che la Prefettura abbia fatto un comunicato per dire il contrario".
Il sindaco torna all'attacco dopo le polemiche e gli scontri di sabato scorso. Le contro-manifestazioni dei collettivi, antagonisti e anarchici hanno causato una decina di agenti feriti e hanno portato a dichiarazioni durissime da parte degli esponenti del governo. Il sindaco ci tiene a ringraziare gli uomini che "hanno lavorato sul campo" ma è dell'avviso che andava fatto "un lavoro diverso".
Lepore contro Piantedosi
"Il ministero dell'Interno credo debba darci delle spiegazioni", afferma il sindaco di Bologna nella video intervista del Corriere della Sera.
E legge il verbale redatto dal Comitato dell'ordine pubblico e la sicurezza in cui si era discusso della manifestazione di destra dello scorso sabato.
Per il primo cittadino bolognese il corteo doveva tenersi fuori dal centro storico. "Si ipotizza a tal fine la zona di piazza della Pace", evidenzia Lepore. "Questo è quello che avevamo concordato e messo a verbale".
E ravvisa che c'è stato un cambio di programma nella scelta del percorso del corteo. "Chiedo a chi di dovere di rettificare perché questa è la verità. Sta al ministero dell'Interno spiegare chi e come ha cambiato idea".
Le polemiche politiche
Dopo le manifestazioni di sabato Giorgia Meloni era stata tra le prime ad intervenire.
La Presidente del Consiglio aveva denunciato la tolleranza dei partiti di centro-sinistra che hanno difeso i manifestanti antifascisti. Matteo Salvini aveva usato parole durissime: "Il vostro posto non è Bologna, è la galera". La reazione politica del segretario della Lega ha generato polemiche molto forti dai partiti di opposizione.
La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein aveva sottolineato come Bologna non meritasse "lo sfregio di una manifestazione fascista". Marco Lombardo, senatore di Azione, aveva sottolineato come autorizzare una manifestazione di quel tipo in zona stazione a Bologna fosse "un errore e una provocazione Politica", considerando l'attentato alla stazione del 2 agosto 1980, i cui responsabili sono neofascisti.