L'ultimo decreto relativo all'emergenza Coronavirus non sembra piacere a Matteo Bassetti. Lo si evince dal post con cui ha ironicamente commentato l'ultimo Dpcm del governo presieduto da Giuseppe Conte. Quello con cui si è disposta la chiusura delle discoteche fino al 7 settembre. Il decreto emesso il 16 agosto agosto impone, inoltre, l'utilizzo delle mascherine nei locali dalle 18 alle 6 del mattino.
Fase della giornata con cui, convenzionalmente, si individua il tempo della movida, finita nell'occhio del ciclone.
Le riserve di Bassetti sui trattamenti diversi per le situazioni
Matteo Bassetti ritiene che questa sia la fase in cui bisogna imparare a convivere con il virus. A suo avviso il virus esiste e occorre mantenere le regole basilari per evitare il contagio. A questo aggiunge l'idea che il bollettino che viene emesso ogni giorno sia fuorviante e pericolosamente allarmista. Un'idea che nasce dal fatto che, al momento, c'è una prevalenza di asintomatici che non autorizza un allarmismo che potrebbe diventare problematico da gestire.
Un pensiero che l'ha portato a finire in contrasto con dei colleghi e spiega sempre attraverso quella che, a suo avviso, è l'oggettività dei dati. Quelli che, ad esempio, raccontano quante poche siano ad oggi le persone in terapia intensiva o le vittime nonostante l'aumento dei contagi. Da ospite della trasmissione Rai ha segnalato come si stia, ad esempio, colpevolizzando in maniera eccessiva i giovani. "Le ordinanze vanno bene nel momento in cui sono paritetiche. Mi risulta che le discoteche siano stati luoghi in cui le regole sono state poco rispettate. Ci sono molte altre situazioni altrettanto pericolose che non sono state oggetto di ordinanze". Chiaro il riferimento a situazioni che afferiscono a sagre, mercati rionali o passeggiate sulle fasce costiere che costituiscono, a suo avviso, assembramenti peggiori rispetto ai locali notturni interessati dal nuovo provvedimento governativo.
Bassetti critico anche sulla questione mascherine
Matteo Bassetti ha, inoltre, indirizza le sue perplessità rispetto all'opportunità di dividere gli obblighi per fasce orarie. Lo ha fatto in un post apparso sul suo profilo Facebook in cui ha mostrato tutto il suo dissenso nei confronti di quella che ha definito come "prosecuzione della strategia del terrore e dell'allarmismo". "A questo gioco al massacro - ha aggiunto - io non ci sto". Un pensiero a cui aveva aggiunto una postilla ironica e riferita a come la questione mascherine è stata affrontata nel decreto emesso lo scorso 16 agosto. "Sappiate - ha ironizzato l'infettivologo - che in Italia il virus lavora e contagia solo di sera e di notte. Di giorno invece si riposa. Sarà mica un virus fornaio? Rido per non piangere".