Alessandro Sallusti firma un editoriale in cui pone l'accento sull'attuale momento politico. Un'analisi quella pubblicata su Il Giornale sul fatto che, al momento, non ci sarebbe sulla scena un leader di statura internazionale.
Sallusti parla di classe dirigente di Serie C
Lo dice senza mezzi termini Alessandro Sallusti. "Siamo - spiega - diventati un Paese di Serie B perché abbiamo una classe dirigente di Serie C".
La sua idea è che, al momento, a gestire la cosa pubblica ci siano personalità che con fortuna o ciò che definisce "trucchi tipicamente italici" siano riusciti a disimpegnarsi in una categoria superiore a quello che sarebbe il loro livello.
Non a caso paragona il tutto al fatto che negli anni 70' il Milan avesse un centravanti che oggi svolge la professione di gelataio. Il fatto che i rossoneri si siano trovati una punta che, nel tempo, non si è dimostrato all'altezza del blasone rossonero rappresenta quasi la metafora di ciò che sta avvenendo in Italia dove personalità non adeguate stanno occupando i vertici nazionali.
Conte paragonato a Calloni, Draghi fuoriclasse per Sallusti
Da mesi si dice che Mario Draghi potrebbe essere la figura giusta per formare un governo d'unità nazionale in grado di far convergere il supporto di tante forze politiche in una fase particolarmente delicata per l'Italia. Nei giorni scorsi alcune sue dichiarazioni hanno accesso dei dibattiti. Ed è proprio su queste discussioni che Sallusti pone la usa lente. "Ma quanta paura - chiede - fa Mario Draghi, se solo il suo apparire in una scena innocua agita i servi di Conte, sono precipitati a difesa del loro padrone?".
Un interrogativo a cui il giornalista risponde sottolineando il fatto che ne comprenda il punto di vista. A suo avviso è un po' come se Egidio Calloni del Milan, al tempo, avesse visto all'orizzonte palesarsi Maradona, Messi e Ronaldo.
"Con il simpatico Calloni - ricorda Sallusti - non andò lontano, anzi di lì a poco sarebbe sprofondato in Serie B". Paragonando Giuseppe Conte a Calloni manifesta l'idea che è normale che i suoi supporter finiscano per non vedere di buon occhio che debba finire a fronteggiare un fuoriclasse. Non a caso Sallusti mette su piano diverso l'ex presidente della Bce e alcuni tra le figure politiche di spicco di questa fase. "Facile - puntualizza - giocare con il povero Zingaretti o Renzi".
Secondo Alessandro Sallusti, però, non è così facile che Draghi sia disposto a scendere in campo, anche perché lui stesso sottolinea non sarebbe disposto a farlo avendo attorno chiunque capiti. "Non è - specifica - come Conte che raccatta chicchessia pur di stare a Palazzo Chigi".