Massimo Galli è tornato a parlare di Coronavirus. Lo ha fatto in un'intervista rilasciata a Il Giornale. Ha ribadito che il virus c'è ancora e che occorre fare le scelte opportune per evitare di seguire gli esempi poco virtuosi di altri paesi. In particolare il direttore del reparto di Malattie Infettive del Sacco di Milano ha segnalato la necessità di predisporre strategie per fronteggiare il pericolo in maniera opportuna. Soprattutto a settembre quando buona parte delle attività riprenderanno e i centri urbani potrebbero essere interessati da fisiologici raggruppamenti di persone.

Un'eventualità che, a suo dire, non ci si può permettere in questa fase.

Tamponi positivi in aumento secondo il bollettino quotidiano dei contagi

Il numero dei tamponi positivi nelle ultime settimane si è assestato su valori superiori a quelli che si avevano solo un mese fa, anche se i dati relativi ai ricoveri e all'occupazione delle terapia intensive raccontano di una situazione fortemente migliore di quelle di marzo ed aprile, dove a lungo si è temuto il peggio. "Le decisioni - specifica Massimo Galli - in una situazione d'emergenza devono essere univoche. Invece siamo afflitti da regionalismo acuto. Ogni ente locale fa quello che gli pare questo non va bene". Allo stesso modo non manca di sottolineare come dal potere centrale dovrebbero arrivare disposizioni frutto di una comunicazione chiara, razionale ed impossibile da fraintendere.

Secondo quanto segnalato dall'infettivologo ciò che va evitato è che si ripeta quanto visto con le discoteche. Il riferimento va al fatto che la chiusura sia arrivata in maniera tardiva, dopo che, secondo il medico, le regioni avevano scelto di aprirle sfruttando un regolamento che offriva loro la possibilità di farlo, a patto di una "gestione controllata".

Coronavirus: azzerare assembramenti o pensare a chiusure secondo Galli

Con la fine del mese di agosto si potrebbe arrivare a un settembre dove molte attività sono destinate a ripartire a pieno regime. Questo naturalmente rischierebbe di essere il preludio a situazioni che potrebbero essere terreno fertile per la propagazione del virus.

Non a caso Massimo Galli fa riferimento ai trasporti. "Tra scuole e lavoro - puntualizza - ci sarà il il mondo in giro". Le immagini di ingressi delle metropolitane o dei bus caratterizzati da lunghe code potrebbero rappresentare un forte rischio per il quadro epidemiologico. Secondo l'infettivologo occorrerebbe predisporre dei piani che possano evitare scenari di questo genere. "Non ci possiamo permettere assembramenti. Bisogna scaglionare tutto, evitare gli affollamenti delle ore di punta". "Se non si può fare - evidenzia - bisogna decidere cosa tenere aperto e cosa no. Se non vogliamo finire come Francia e Spagna che stanno peggio d noi e rischiano di andare di nuovo a sbattere, tocca organizzarsi".