La trasmissione di La 7 L'aria che tira è stato il teatro di un confronto aspro tra Massimo Galli e Pietro Senaldi. Il direttore delle Malattie Infettive del Sacco di Milano, nei giorni scorsi, è stato chiamato in causa da un articolo di Libero in cui si sottolineava che gli scienziati più in vista a livello mediatico facessero politica in relazione al tema coronavirus. L'infettivologo, approfittando della possibilità del confronto diretto con il direttore, ha espresso la sua dura posizione.

L'aria che tira: Galli si è detto infastidito dalla politica

Massimo Galli, nel corso della trasmissione, ha manifestato il suo malcontento per il modo in cui si stia destreggiando la politica in questa fase. Ha, infatti, sottolineato come proseguano le dispute su temi, a suo avviso, marginali a fronte di urgenze più concrete che dovrebbero essere affrontate per il bene del Paese.

"Qualcuno - ha aggiunto - mi accusa di far politica per togliere di mezzo o colorare di politica alcune verità scomode e scientifiche. A qualcuno, tra i presenti, credo arrivino a disturbare"

Al dibattito partecipa, infatti, Pietro Senaldi.

Il quotidiano di cui è direttore ha pubblicato un articolo in cui vengono citati degli scienziati rei di far politica. Nel pezzo, però, la foto che campeggia è proprio quella del Professor Galli che ha raccontato il suo punto di vista.

"Ho - ha detto - respinto ridendoci sopra da numerosi avvocati amici la proposta di far causa al giornale. Ha messo insieme a me alcuni colleghi stimati e stimabili che hanno scelto di scendere in politica, io non l'ho fatto. Così come non ho preso mai un centesimo per alcuna comparsata televisiva".

Massimo Galli mantiene un tono pacato, ma il fastidio per quanto è accaduto lo si legge nelle parole "Vergogna! Se - ha proseguito - per cercare di tacitare persone che esprimono pareri tecnici sulla base dei dati bisogna accusarli di far politica, allora va bene tutto.

Liberi tutti".

Senaldi risponde a Galli che a sua volta, contrattacca

Pietro Senaldi, in risposta, alle parole a lui rivolte spiega la sua posizione. "E' diventato - dice in relazione al professor Galli - un personaggio mediatico, suo malgrado e probabilmente a sua insaputa. Essendolo, noi abbiamo diritto di commentare quello che pensa e come si pone. Sappiamo benissimo che per fare politica non è necessario candidarsi. Abbiamo ritenuto che alcune sue dichiarazioni un certo modo di porsi avessero delle caratteristiche avessero delle caratteristiche che si possono riferire al far politica e abbiamo fatto un pezzo. Detto questo: non abbiamo intenzione di fare una campagna stampa contro il professor Galli.

Ci riserviamo il nostro giudizio, tra l'altro non ne abbiamo contestato, non potendo, le dichiarazioni scientifiche".

Rispetto all'ipotesi che, dopo l'espressione del punto di vista di Senaldi, si possa ripristinare la pace tra i due, Galli è chiaro. "Manco per niente. Determinate posizioni - ha tuonato l'infettivologo - sono da arrampicarsi sui vetri, in impossibilità di rispondere diversamente. L'altamente è, per me, talmente irrilevante che non merita ulteriore sottolineatura".