Antonio Di Pietro durissimo contro il governo Conte. All’indomani del voto di fiducia in Senato, che ha assegnato una maggioranza solo relativa al governo, l’ex leader dell’Italia del valori è stato ospite de L’aria che tira su La7. Incalzato dalle domande della conduttrice Myrta Merlino, Di Pietro parte in una sorta di ‘requisitoria’, come ai tempi dell’inchiesta Mani pulite, quando era pm.

La sua posizione è netta: "Si dovrebbe andare ad elezioni perché non c’è più una maggioranza chiara in parlamento". Secondo lui, inoltre, i cosiddetti ‘costruttori’ corsi in aiuto del governo sarebbero peggiori di Antonio Razzi, il senatore che lo ‘tradì’ per Berlusconi. Lui almeno non era 'ipocrita' come i suoi colleghi di oggi che dicono di farlo per “responsabilità”.

Di Pietro a L’aria che tira: ‘Razzi non ha torto, ieri sceneggiata ridicola’

La conduttrice si rivolge al suo ospite rivelandogli ironicamente di pensare sempre a lui ultimamente, visto che si rievocano spesso i nomi di Domenico Scilipoti e Antonio Razzi, i due parlamentari usciti dall’Italia del valori per votare in favore del governo Berlusconi.

Per Razzi, poi, si sarebbe trattato di una “rivincita” dopo essere stato definito per anni voltagabbana. “Non credo che abbia torto”, risponde secco Di Pietro facendo riferimento proprio all’ex senatore abruzzese. “La sceneggiata finale di ieri è stata ridicola, umiliante e anche offensiva del buonsenso”, picchia duro l’ex pm parlando del voto di fiducia al Senato. Su questo punto, la sua opinione è che “in parlamento e al governo ci devono stare i rappresentanti del popolo”.

Di Pietro: ‘Non c’è convergenza tra parlamento e popolo’

Ma per Di Pietro: “Oggi non c’è convergenza tra quello che sta in parlamento e il popolo. Si deve andare a votare in una situazione di questo genere”. Perché altrimenti, spiega: "Si potrebbe fare o dire qualsiasi cosa con la scusa dell’emergenza pur di non andare a votare".

Di Pietro fa anche l’esempio di diversi Paesi del mondo dove si è votato o si sta per votare nonostante la pandemia di coronavirus. Compresa l’Italia dove in primavera si terranno le elezioni amministrative. “Questa idea che, siccome c’è un’emergenza, ci sono dei soldi da spendere e ci sono incarichi da dare”, non sta affatto bene all’ex parlamentare.

‘Avrei votato no dal primo giorno al governo Conte’

A quel punto, Merlino gli domanda se avrebbe votato 'No' se si fosse trovato a Palazzo Madama il giorno precedente. “Al Senato io avrei votato no dal primo giorno a questo governo - risponde alzando il tono della voce Di Pietro - perché quando ci sono state le elezioni (2018 ndr) non è uscito questo governo”.

Insomma, per lui “dal primo giorno tutti e tre i governi Conti (sic!) dovevano andare a casa”. La conduttrice lo interrompe per ricordargli sorridendo che “sono due (i governi Conte ndr), il terzo non nascerà mai, nascerà una sorta di bis”. Di Pietro però rimane fermo sulle sue posizioni. “Io sono convinto che non si andrà mai a votare - conclude il suo intervento - ma non per un fine nobile. Semplicemente perché ¾ di quelli che stanno in parlamento, stanno lì per Razzi ricevuta, o grazia ricevuta, è la stessa cosa”. Ma, a differenza del senatore Razzi, che ha detto dal primo giorno di volersene andare per farsi gli affari suoi, “adesso ipocritamente dicono che lo fanno per responsabilità. E la cosa più grave è che qualcuno ci crede”.