Al Senato il risultato in merito alla fiducia a Conte si è tradotto con 156 sì, 140 i no e 16 gli astenuti. Il Premier Giuseppe Conte raggiunge la maggioranza relativa e non la maggioranza assoluta che invece avrebbe dovuto ottenere con almeno 161 voti e quindi, nelle prossime ore, si comprenderà come il premier vorrà proseguire al meglio il suo operato tenendo conto anche di un possibile incontro con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Inoltre tra i 156 voti favorevoli vi sono 3 senatori a vita e due votazioni, appartenenti all'interno delle forze di opposizione.
Due voti sono arrivati dalla Senatrice di Forza Italia Maria Rosaria Rossi, e dal Senatore Andrea Causin suscitando un immediato allontanamento da parte del loro partito, così come affermato dall'Europarlamentare Antonio Tajani. Alla Camera, la vicenda si era già presentata con il voto di Renata Polverini.
Oltre all'inaspettata mossa da parte degli esponenti di FI, a ribaltare il conteggio i senatori Ciampolillo (ex M5S) e Nencini (PSI); la Presidente del Senato Maria Teresa Alberti Casellati - ricorrendo ai video della votazione - ha verificato che i due avessero espresso l'intenzione di votare, decidendo di riaprire la partita, visto che era stato ravvisato un ritardo nel voto. Matteo Renzi e l'ex ministra Teresa Bellanova si sono astenuti.
Il discorso del Premier al Senato
A seguito del ricordo in memoria di Emanuele Macaluso, il Premier Conte ha esposto i punti salienti del suo programma politico, partendo anzitutto dall'inaspettata gestione della Covid-19, arrivato come un ciclone, mutando completamente il normale vivere sociale; la tematica sul progetto Ristori e il necessario aumento di risorse; l'importanza del Mezzogiorno, senza il quale non può partire l'Italia.
Il presidente Conte ha sottolineato anche l'aspetto legato all'aumento del 6,7% di immatricolati nelle università del Sud. E ancora: l'aumento degli appalti, la particolare attenzione posta alla situazione delle categorie protette e più fragili. Il premier ha espresso anche la difficoltà di governare se l'azione di far Politica viene contrastata da "chi mina l'equilibrio politico della maggioranza".
Non manca il riferimento alla politica estera: come il dialogo con la Cina ricordando i valori che appartengono all'Italia, i progetti già predisposti con il nuovo Presidente americano Biden. Dal punto di vista sanitario è stato portato avanti il punto sul piano vaccinale. Il Presidente del Consiglio Conte ha espresso un'ulteriore necessità, ovvero il bisogno di una legge elettorale proporzionale per evitare l'incertezza e la mutabilità; il bisogno di persone che portano in alto il significato del fare politica; in maggioranza, è fondamentale la presenza degli europeisti e non di nazionalisti e di chi si avvicina all'ideologia sovranista; qualità e numeri del progetto politico.
Cosa succede adesso: gli scenari possibili
La fiducia ottenuta ieri è quella di una maggioranza relativa e non assoluta, tuttavia i 156 voti ottenuti consentono al Premier di vincere in Senato: è necessario trovare una soluzione a questo stato di titubanza politica il prima possibile perché l'emergenza sanitaria invece non si fa attendere. È inevitabile che le intenzioni del Movimento 5 Stelle, del Partito Democratico e di Liberi e Uguali siano quelle di voler proseguire con un obiettivo ben preciso: consolidare i numeri della maggioranza. È atteso dunque l'incontro tra il Presidente del Consiglio e il Presidente della Repubblica presupponendo che molto probabilmente la soluzione più plausibile per andare avanti e non perdere troppo tempo sia quella del rimpasto, come desidererebbe il Premier o in alternativa quella del Conte-Ter. Comunque resta la volontà di effettuare tale decisione nel minor tempo possibile, per non lasciare il Paese in una situazione politica instabile, durante un'emergenza pandemica.