Durante Otto e mezzo, Tomaso Montanari attacca duramente la Lega di Matteo Salvini. Lo storico dell’arte definisce il Carroccio un “pericolo” per la democrazia e ricorda che anche Adolf Hitler aveva consenso come lo ha oggi il leader leghista. La scena si svolge nel corso della puntata di mercoledì 5 maggio del talk show condotto da Lilli Gruber.
Montanari ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo
Durante l’intervista a Tomaso Montanari, Lilli Gruber cita quanto affermato recentemente dallo storico dell’arte secondo il quale sarebbe proprio il governo Draghi ad assegnare a Matteo Salvini una “legittimazione democratica”. La conduttrice di Otto e mezzo obietta ricordando che membri del governo hanno smentito che il cosiddetto “metodo Salvini” incida “più di tanto sull’azione dell’esecutivo”. E inoltre, secondo Gruber, il leader della Lega non avrebbe bisogno della legittimazione democratica di Mario Draghi, considerato che gode della “legittimazione di milioni di italiani” che lo votano.
Lo storico dell’arte non si fida della Lega al governo
Per prima cosa, obietta a sua volta Montanari, bisognerà vedere se l’azione politica messa in campo quotidianamente da Salvini non impatterà sulle decisioni del governo. L’ospite di Otto e mezzo, ad esempio, si dice convinto che la decisione di anticipare le riaperture delle attività commerciali sia stata una scelta “in gran parte imposta, e poi rivendicata pubblicamente dalla Lega”. Una decisione che Montanari ritiene “sbagliata”, aggiungendo però di sperare di sbagliarsi a sua volta. La critica a Salvini prosegue ricordando che il leader del Carroccio twitta molto spesso il secondo comma dell’articolo 1 della Costituzione: “La sovranità appartiene al popolo”.
Peccato però, attacca Montanari rivolto a Gruber, che Salvini ne citi solo la prima parte, perché la seconda recita che “il popolo la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.
Il duro attacco contro Salvini a Otto e mezzo
Insomma, prosegue Montanari a Otto e mezzo, non è sufficiente ottenere i voti dei cittadini. A sostegno della sua tesi, lo storico dell’arte ricorda le parole pronunciate da Fedez sul palco del Primo Maggio. Il rapper ha infatti citato alcune frasi omofobe pronunciate pubblicamente da esponenti leghisti. Sotto accusa anche la politica del Carroccio sull’immigrazione. “Tutte queste cose sono incompatibili con la nostra Costituzione, la legittimazione democratica non è data solo dal consenso”, attacca Montanari che ricorda come il XX secolo sia un “catalogo di orrori perpetrati da partiti che avevano il consenso.
Hitler è andato al governo avendo il consenso”. Insomma, l’ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo vuole “capire se il progetto della Lega sia compatibile con quello della nostra Costituzione”. Lui crede che “per molti versi non lo sia” e che la scelta di averlo fatto entrare nel governo Draghi sia stata un “errore che pagheremo caro” perché, conclude, la Lega al governo sarebbe una “forza pericolosa”.