"Il mondo vuole viaggiare in Italia. L'Italia è pronta a dare il benvenuto al mondo. È arrivato il momento di prenotare le vostre vacanze in Italia" dice il premier Draghi. Con un mese di anticipo sull'Europa l'annuncio del Premier Draghi non sorprende e arriva al termine degli incontri tra i ministri del turismo in seno al G20. L'Europa prevede il Green Pass dalla metà di giugno, l'Italia inizia prima con una serie di regole semplici, chiare ma che consentano al nostro Paese di accogliere tutti i turisti che vorranno varcare i confini nazionali.

Cosa significa avere il Pass Verde

Il Green Pass consente spostamenti su tutto il territorio nazionale e si può ottenere in soli 3 modi:

  • Iter vaccinale completato (2 somministrazioni se parliamo dei vaccini Pfizer, Moderna o Astrazeneca oppure 1 somministrazione per Johnson & Johnson);
  • Risultato negativo a un tampone rapido o molecolare nelle 48 ore precedenti all'ingresso nella nuova regione;
  • Aver contratto il virus ed essere guarito da non più di 6 mesi.

Introdotto già nel decreto riaperture del 26 aprile sarà necessario per spostarsi tra regioni appartenenti a diverse colorazioni senza comprovati motivi di lavoro o di Salute e sarà attivo da metà maggio per incrementare il settore del terziario, così duramente colpito da questo anno di pandemia.

Un modo per sostenere e incentivare il turismo nazionale. "Noi dobbiamo offrire regole chiare, semplici" per garantire che i turisti possano venire da noi in sicurezza dice il Premier, e su queste regole si sta lavorando.

Arriverà dunque il pass in concomitanza con lo scadere dell'ordinanza del ministro Speranza che impone 5 giorni di quarantena per tutti coloro che entrano o rientrano in Italia da un altro paese dell'Ue (il termine per chi entra o rientra in Italia da altri paesi è di 14 giorni).

La differenza con il pass europeo

Poche le differenze con il pass europeo che si trova ancora al vaglio degli esperti sia per individuare i criteri su cui si baserà sia per impedire che la certificazioni diventino una sorta di violazione della privacy del singolo. In ogni modo, è da precisare che al momento è ancora libera la possibilità di ogni paese di imporre una quarantena all'ingresso pur se in possesso di regolare pass.

In molti si chiedono se questo sia il momento

Ad oggi i numeri dei contagi nazionali sono ancora elevati e ciò che ancora preoccupa in modo importante sono i numeri dei decessi, che ancora oggi si attestano a 267 vittime. I politici al governo chiedono da tempo riaperture e in questo senso l'annuncio di Draghi è perfettamente allineato con la richiesta di larga parte della Politica nonché della popolazione ormai stanca e, spesso, esasperata dall'impossibilità di lavorare. Da più parti però arriva il monito degli scienziati che invitano ancora alla prudenza. Per quanto il pensiero delle vacanze sia un'oasi nel deserto, ammesso poi sia fattibile pensare di andare in vacanza per molte categorie professionali che non lavorano e non guadagnano da oltre un anno.

L'appello alla responsabilità del singolo, per non buttare al vento i sacrifici fatti in tutti questi mesi (e in tanti si chiedono se siano serviti a qualcosa), sembra essere mera utopia dopo i festeggiamenti inscenati per la vittoria dello scudetto dell'Inter domenica 2 maggio. Eppure è interesse di tutti uscire da questa impasse che ha generato così tanto dolore e privazioni. E nonostante ciò basta veramente poco per dimenticare. Ma questa si sa è una delle caratteristiche dell'uomo: dimentica con grande facilità e per questo è così difficile da educare.

Le regole vanno rispettate

Riusciranno le regole del pass nazionale a educare anche gli irriducibili delle gabole? Le sanzioni previste per chi dovesse falsificare il pass saranno molto aspre e ce lo auguriamo tutti poiché, forse, con il dovuto rispetto delle regole nonché con i dovuti controlli, tempestivi, puntuali e severi, forse sarebbe stato possibile riaprire alcune attività molto prima permettendo alle categorie produttive in ginocchio di riprendere la boccata d'aria che è mancata dai ristori, pochi e spesso nulli.

Con il virus dovremo convivere ancora un po', ce lo sentiamo ripetere da medici e scienziati ogni giorno. Essere vaccinato non ti libera completamente, aver contratto il virus nemmeno, ma la convivenza non può che innescare nuove penose ondate se le regole non verranno veramente rispettate e se non verranno strutturati dei controlli seri che permettano di punire chi sbaglia e non tutta una categoria o direttamente tutta la popolazione.