Quest'anno i sintomi dell'influenza comune e nella variante del virus intestinale hanno colpito meno persone rispetto allo scorso anno, ma i più colpiti sono stati i bambini.

Come dice infatti il rapporto Influnet dell'Istituto Superiore di Sanità i bambini sono i soggetti maggiormente a rischio, i dati parlano già di un contagio elevato: i bimbi colpiti sono il 40% del totale, l'incidenza è più elevata per i bambini con meno di 4 anni 17,73 casi per mille, tra i 5 e i 14 anni l'incidenza scende a 11,07.

Negli adulti, solo per far comprendere le dimensioni del fenomeno e le differenze rispetto ai bambini in tenera età , l'incidenza è pari a 5,14 tra i 15-64 anni.

Quali sono i sintomi dell'influenza comune e come si manifesta invece il virus intestinale?

Perché si possa parlare di influenza 2014 i sintomi più evidenti devono essere febbre molto alta, oltre 38 gradi, tosse, mal di gola, senso di spossatezza generalizzato, sintomi respiratori, vomito, diarrea.

La durata media dell'influenza è di circa 5 giorni se le condizioni pregresse del paziente sono buone, i sintomi tenderanno ad affievolirsi fino al completo ripristino della forma fisica, il senso di bastonatura verrà infatti meno in pochi giorni.

Importante bere molto al fine di non disidratarsi, concesse oltre all'acqua anche bevande come succhi di frutta,meglio se spremute cariche di vitamina C, tisane, e the caldi, ottimo il latte con miele in caso di bruciori di gola.

I sintomi dell'influenza nella variante del virus intestinale sono diarrea, dolori di stomaco, vomito, non necessariamente febbre. Il virus intestinale, noto anche come gastroenterite è particolarmente fastidioso ma di breve durata, anche nei bambini i sintomi tendono ad affievolirsi molto dopo 24-48 ore.

Gli esperti raccomandano inoltre un'alimentazione sana e leggera che permetta allo stomaco di digerire agevolmente, prestare attenzione ai bambini e oltre al riposo assoluto proporre loro l'assunzione di liquidi nel corso della giornata.

Il picco dell'influenza 2014 sembrerebbe ormai passato, ma per i genitori è bene non abbassare la guardia, specie i bimbi che frequentano nidi e asili sono predisposti maggiormente al contagio.