Quali sono le alternative oggi alla sperimentazione animale? Una valida alternativa sono i tessuti prodotti in vitro; cellule umane sviluppate in laboratorio (per mezzo di colture). Nuova frontiera nella quale si distinguono Germania e USA.

L'Italia, però, continua a non volere stanziare i fondi (necessari per investire in tali settori) ed il gap non solo scientifico ma anche culturale continua a crescere. Scrivo culturale in quanto in Italia la sperimentazione animale è talmente radicata che di fatti non esiste più una obiezione di coscienza contro di essa.

L'opinione pubblica (oramai) la considera alla stregua di un male necessario; quando (almeno in determinati ambiti) necessario non è.

Queste tecniche alternative in fase di sperimentazione vanno dalla generazione in laboratorio di pelle umana per test cosmetici e studi sul melanoma, alla creazione di tessuto polmonare o renale per studiare determinate infezioni organiche.

Altri vantaggi sugli esperimenti 'in vitro', a detta di Claude Reiss (direttore di ricerca in biologia molecolare al Cnrs) sono: «Innanzitutto, sono cellule umane. E anche fra i più disparati genomi umani non c'è la differenza che si trova fra due linee di topi da laboratorio. Poi, costano poco e ci permettono di monitorare i risultati di tossicità in tempo reale, guardando in vitro le reazioni della cellula alla stimolazione» Spiega.

Altri importanti metodi alternativi sono i cosidetti metodi 'in silicio' come la bioinformatica. Questi espedienti sono in grado di predire gli effetti di una sostanza semplicemente dalla sua struttura chimica, confrontandola con composti strutturalmente simili di cui sono già noti gli effetti, per mezzo di software (chiamati Qsar).

In poche parole riescono a elaborare virtualmente un gran numero di dati simulandone gli effetti.

Tra le innovazioni più recenti in tale campo c'è la realizzazione dell'embrione virtuale ottenuto mediante l'inserimento di cellule umane nel computer, esperimento condotto dall'Agenzia Epa. È ovvio che, seppur avanzati, questi sistemi sono ancora (in ambiente medico) 'nuovi' e di certo non possono coprire tutti quei fini per cui un farmaco si testa sugli animali (gli studi di tossicità cronica e del metabolismo delle sostanze tossiche richiedono gli organismi viventi).

Fatto sta che il capirne l'importanza (utilizzandoli in quei casi in cui si dimostrerebbero utili) sarebbe già un bel passo avanti e consentirebbe di risparmiare molte vite.

Approcci innovativi riguardano lo sviluppo di chip a dna utili per lo studio dell'espressione genica e di grande interesse per i ricercatori che studiano le basi molecolari del cancro e di altre malattie complesse.