Dopo il "discorso in inglese" del premier Renzi alla Digital Venice, sono piovute risate e giustificazioni anziché severe critiche alle sue mancanze linguistiche. Posso dire che tutto questo è accettato (con un accenno di sorriso) solo in Italia. L'italoinglese che l'attuale presidente del consiglio propone a ritmi comici non è di certo cosa rara nel panorama italiano. In fondo, se l'Italia si piazza sempre agli ultimi posti in capacità linguistiche un motivo dovrà pur esserci. Ma se una gran parte della popolazione si può permettere di conoscerlo al livello base, è davvero ammissibile che un politico (giovane) con una carica così importante ne conosca così pochi frammenti?

La risposta è no per una serie di motivi.

"In politica non è importante sapere l'inglese tanto ci sono gli interpreti" è una delle giustificazioni più gettonate. Ma tale credenza non regge. Che ci piaccia o meno l'Inglese è la lingua internazionale; la lingua della politica estera. Poter parlare sempre e solo attraverso un interprete non aiuta a creare rapporti personali con gli altri politici. Può sembrare cosa di poco conto, ma stringere amicizie o semplici legami politici è uno dei compiti fondamentali del premier. Una delle gravi mancanze che l'italia ha dovuto affrontare in questi anni è proprio il fatto che spesso al tavolo delle grandi decisioni si è ritrovata sola. Poter parlare più o meno privatamente con i vari Obama, Merkel, Cameron… Sarebbe un vantaggio; di certo non enorme, ma pur sempre utile.

Renzi parla di giovani, di generazione Erasmus, di essere internazionali come una necessità per il futuro della penisola. Parlando in quel modo sembra confermare il detto "predicare bene ma razzolare male". Renzi che si vorrebbe erigere come riferimento per le nuove generazioni sembra invece rivelarsi come una bussola rotta.

Detto questo... Se non conosci qualcosa, tenta almeno di mascherarlo senza sbandierarlo ai quattro venti. Se non si ha una perfetta conoscenza della lingua è inutile fare finta, durante i discorsi pubblici, di andare "a braccio": lo strafalcione in questi casi assume contorni comici. Preparare discorsi scritti sarebbe la scelta più logica, per evitare di finire in video barzelletta su Youtube.



Con questo non voglio criticare la politica Renziana (su cui però qualcosa si potrebbe dire) tento solo di far capire che difendere i propri 'eroi' a spada tratta non è la scelta corretta. Capire come migliorarsi è importante per se stessi ma in questo particolare caso lo sarebbe anche per il paese.