Come avviene ogni anno nell'ultimo fine settimana del mese di marzo, anche quest'anno, nella notte tra sabato 29 e domenica 30, scatta l'ora legale. Alle tre del mattino di domenica dovremo, pertanto, spostare un'ora avanti le lancette dell'orologio, ottenendo l'effetto di perdere un'ora di sonno che verrà recuperata soltanto nell'ultimo weekend di ottobre, quando scatterà nuovamente l'ora solare.

Il passaggio dall'ora solare all'ora legale rappresenta un vero e proprio mini Jet Lag. Anche se si tratta, infatti, di un'ora appena, questo cambiamento incide inevitabilmente sul nostro organismo, producendo tutta una serie di effetti negativi più o meno marcati a seconda dei casi.

Si stima, in proposito, che almeno un 25% della popolazione dovrà fare i conti con una serie di fastidiosi sintomi che scombussoleranno il fisico e la psiche per diversi giorni.

I disturbi più frequentemente registrati sono da identificarsi in nervosismo, affaticamento, mal di testa, ansia, malumore, dolori alla muscolatura, tutti dovuti essenzialmente all'alterazione del ritmo sonno-veglia. Uno degli effetti più evidenti che scaturisce dal passaggio all'ora legale è l'insonnia, causata dal ritardo nella produzione della melatonina, il cosiddetto ormone del sonno, inibito dal fatto che ci sia un aumento delle ore di luce.

E' possibile, tuttavia, ricorrere a dei piccoli "trucchi" che costituiscono gli unici rimedi in grado di ingannare il nostro organismo come, per esempio, andare a letto prima del solito a partire da alcuni giorni prima del cambio dell'ora.

In tal modo il trauma percepito dal nostro cervello sarà minore. Allo stesso tempo risulta utile, sempre iniziando qualche giorno prima, anticipare di almeno un quarto d'ora l'orario dei pasti. Anche le varie tecniche di rilassamento prima di andare a dormire, come gli esercizi di respirazione che allentano le tensioni, favoriscono un sonno più rilassato e meno disturbato. Da evitare invece, nel modo più assoluto, il ricorso a qualunque tipo di sonnifero che avrebbe, come unico effetto, quello di peggiorare ulteriormente la sofferenza patita dal nostro organismo.