La presbiopia non è una malattia, ma il naturale invecchiamento del cristallino. Questa lente, che si trova all'interno dell'occhio, dopo i 45-50 anni perde l'elasticità e la capacità di modificare la sua curvatura, con il risultato che non si riesce più a mettere bene a fuoco le immagini vicine. In tal modo diventa più difficile leggere e scrivere e, contemporaneamente, si possono accusare disturbi quali affaticamento visivo, mal di testa e occhi arrossati.
Per risolvere il problema la maggior parte delle persone indossa gli occhiali da lettura o le lenti multifocali.
Oggi, tuttavia, grazie a un intervento di pochi minuti, è possibile dire addio alla presbiopia e agli occhiali per vedere da vicino. Tutto questo grazie a una tecnica chirurgica chiamata Monovisione.
La Monovisione è nata negli Usa, dove viene praticata già da diversi anni e il suo utilizzo è ormai ampiamente collaudato. In Italia, invece, sono ancora pochi i centri che propongono tale intervento e, per il momento, soltanto in strutture private.
Questa tecnica utilizza il laser a eccimeri, infatti è la stessa pratica chirurgica utilizzata per correggere la miopia. Prima di eseguire l'intervento occorre, tuttavia, scoprire qual è l'occhio dominante. In condizioni normali, infatti, gli occhi lavorano insieme, secondo la visione binoculare che permette di percepire la profondità e gli oggetti in rilievo.
Ognuno di noi, tuttavia, senza rendersene conto usa un solo occhio, che il cervello favorisce, per vedere più nitidamente. L'occhio dominante è quello che si usa per guardare nell'obiettivo della fotocamera o nel cannocchiale; per chi utilizza la mano destra è quasi sempre il destro mentre per i mancini è il sinistro.
Con la Monovisione si interviene proprio su questa differenza, modificando col laser la curvatura della cornea in modo tale da adattare l'occhio dominante alla visione da lontano e l'altro a quella da vicino.
Sarà poi il cervello a decidere quale utilizzare in base al bisogno del momento.
Altra cosa fondamentale, prima di sottoporsi all'operazione, è quella di sottoporsi a un test specifico per valutare se gli occhi saranno capaci di adeguarsi automaticamente a questo cambiamento. Prima, infatti, si stabilisce con degli occhiali la migliore combinazione per la visione da lontano e da vicino, portando per una giornata delle speciali lenti a contatto morbide che simulano come si vedrà dopo l'intervento.
A questo punto si potrà decidere se è il caso di ricorrere al laser.
L'intervento, che ha una durata di 10-15 minuti, è indolore grazie a un collirio anestetico, si realizza in ambulatorio ed è reversibile, quindi è possibile modificare ancora la curvatura dell'occhio. Gli occhi non vengono bendati, ma viene applicata una lente a contatto morbida che verrà rimossa dopo 5 giorni. Per quanto riguarda i costi dell'intervento, non viene rimborsato dal Servizio sanitario nazionale ed è molto variabile a seconda dalla struttura privata a cui ci si rivolge.