Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha emanato un decreto per definire le Linee Guida in merito all'obbligo di presentazione del certificato medico per la pratica dell'attività sportiva non agonistica. Il decreto si è reso necessario a seguito della confusione generatasi dal fatto che, nonostante un Decreto Legge del 2013 avesse cancellato l'obbligatorietà del certificato di idoneità per lo svolgimento di attività ludico-motoria amatoriale, come nuoto libero o palestra, nell'ultimo anno le strutture hanno continuato a richiederlo ai fini dell'iscrizione.
Chi deve presentare il certificato
Secondo quanto disposto dal ministro Lorenzin, il certificato non è obbligatorio per chi svolge attività sportive non agonistiche, come il nuoto libero in piscina o l'uso libero degli attrezzi in palestra; praticamente tutti quei praticanti occasionali che si iscrivono in piscina o in palestra per eliminare qualche chilo di troppo.
Rimane l'obbligo del certificato nei seguenti casi:
- gli alunni che svolgono attività fisico-sportive organizzate dalle scuole al di fuori dall'orario di lezione;
- chi partecipa ai Giochi sportivi studenteschi;
- coloro che praticano attività sportive presso società affiliate alle Federazioni sportive e al CONI.
I certificati potranno essere rilasciati dai medici di medicina generale e dai pediatri limitatamente ai propri assistiti, oppure dai medici specialisti in medicina dello sport. Per il rilascio del certificato, che ha valore annuale, sarà necessaria l'anamnesi con misurazione della pressione e di un elettrocardiogramma a riposo almeno una volta nella vita. Per i richiedenti che hanno superato i 60 anni, l'elettrocardiogramma deve essere annuale. In ogni caso, il medico certificatore dovrà conservare copia di tutti gli esami eseguiti.
La protesta dei medici
Secondo i medici, il decreto non contribuisce a fare chiarezza, poiché il certificato, pur non essendo obbligatorio, rimane facoltativo, pertanto le palestre continueranno a richiederlo in quanto previsto dalle polizze assicurative che stipulano.
In pratica, si tratta di uno scarico di responsabilità, un semplice "pezzo di carta" che non certifica niente, non essendo possibile per il medico valutare il tipo di attività e l'intensità, e quindi non tutela il paziente. La tutela della salute dovrebbe essere, infatti, la vera funzione del certificato di idoneità sportiva, in un'ottica di attività di prevenzione e di informazione per una corretta pratica dello sport. Concetto chiaramente espresso dalla Federazione dei Medici Sportivi, secondo la quale "l'esercizio fisico fa bene solo se svolto in dosi giuste e in assenza di altre patologie". L'obbligatorietà di un certificato di idoneità corredato da una visita e da esami accurati poteva essere l'occasione per uno screening sui giovani, vista anche l'abolizione delle visite di leva e scolastiche, che vale molto più dei 50 euro risparmiati.