Il virus Ebola 2014 continua a fare paura e adesso si teme che ci siano anche rischi per l'Italia. Soprattutto dopo il caso sospetto allo Spallanzani di Roma e dopo i primi casi, anche questi da verificare, che si sono visti in Spagna. Inutile fare allarmismi, visto che l'argomento Ebola è molto delicato e potrebbe in breve tempo fare scattare una corsa ai controlli di cui non c'è alcun bisogno. Per il momento, infatti, non c'è alcun pericolo che in Italia si diffonda il virus.
I rischi che anche in Italia arrivi il virus Ebola, certo, non si possono escludere.
Ma i controlli delle autorità sanitarie sono molto stretti e, come dimostra il caso nigeriano (in cui l'epidemia è stata tenuta sotto controllo), nei Paesi in cui c'è un sistema sanitario efficiente i rischi di diffusione diminuiscono drasticamente. Non sono da prendere in considerazione nemmeno gli allarmismi che riguardano la possibilità che gli immigrati che arrivano sulle nostre coste siano portatori del virus, visto che i migranti che approdano in Italia provengono principalmente da Siria, Eritrea e Libia. Il virus ha invece colpito in Sierra Leone, Guinea, Liberia, Nigeria e Senegal (dove ha ormai provocato più di 3mila morti).
Un'altra ragione per cui i rischi che in Italia arrivi il virus Ebola sono molto bassi sta nel fatto che chi si ammala difficilmente è nelle condizioni di potersi mettere in viaggio, vista la rapidità con cui la malattia colpisce.
Diverso il caso in cui un operatore contragga il virus e debba essere trasportato in Italia: in situazioni di questo tipo i rischi sono minimi perché i trasporti vengono effettuati con la massima attenzione.
Ma quali sono i sintomi del virus Ebola? La malattia si fa sentire innanzitutto con febbre alta, a cui può seguire un'eruzione cutanea.
Quando la situazione si fa più grave, compare una forte diarrea, emorragie interne ed esterne, vomito e insufficienza renale. Nei casi letali, la morte sopravviene nel giro di un paio di settimane. Nonostante alcuni progressi siano stati fatti nella ricerca medica, va anche detto che per il momento non esiste un vaccino.