La lotta all'AIDS procede, e la ricerca scientifica ha di recente fatto un nuovo, importante passo verso la sconfitta del virus che ancora causa milioni di morti in tutto il mondo. Un gruppo di studiosi americani presso lo Scripps Research Institute, in California, ha scoperto una sostanza che sembra sia in grado di inibire l'Hiv. L'esperimento è stato condotto su un gruppo di scimmie: gli scienziati hanno modificato il DNA degli animali in modo tale da creare uno scudo contro il virus.

Lo studio è andato avanti per circa otto mesi e mezzo e ha fornito risultati molto interessanti, nonché incorraggianti per la lotta all'AIDS.

AIDS, scoperta sostanza anti-Hiv

Secondo la rivista scientifica Nature, l'uomo è molto vicino a trovare una soluzione definitiva che permetta di combattere una volta per tutte il virus dell'Hiv. Il professor Michael Farzan, a capo del gruppo di scienziati che ha fatto la scoperta, ha dichiarato che "l'inibitore sviluppato in questi giorni è molto potente e ad ampio spettro ed è in grado di prevenire il virus responsabile dell'Aids, ovvero l'Hiv, il più diffuso al mondo".



Le scimmie utilizzate per l'esperimento non si sono ammalate dopo l'iniezione del virus che provoca la malattie, al termine delle 34 settimane in cui lo studio è stato portato avanti. Secondo Farzan si tratta di "un vaccino di lunga vita, molto efficace, che è stato capace di fornire una protezione fortissima alle scimmie nonostante l'esposizione al virus". Il farmaco prototipo che promette di spianare la strada verso una soluzione definitiva contro l'Aids si chiama eCD4-lg e permetterebbe di impedire al virus di attaccare le cellule CD4, che costituiscono uno dei ricettori dell'Hiv. Il farmaco, dopo la sperimentazione effettuata sui macachi, è stato poi testato anche in laboratorio sull'HIV-1, quello umano, molto simile a quello delle scimmie, fornendo risultati che fanno ben sperare per future formulazioni di vaccini anti-Hiv.



Da molti anni si cerca di combattere l'Aids attraverso la formulazione di un vaccino anti-Hiv, con risultati fino ad adesso modesti. Nonostante questo, i recenti studi sul tema e nuove sperimentazioni hanno portato a risultati notevoli che fanno ben sperare per una futura cura definitiva contro l'Aids. Nel frattempo, da Cuba giungono notizie allarmanti sullo sviluppo di quello che è stato identificato come un ceppo del virus Hiv tre volte più aggressivo di quello normale. La rivista scientifica EBioMedicine ha pubblicato uno studio realizzato da un team congiunto di ricercatori dell'Università di Lovanio, in Belgio, e dell'Istituto di medicina tropicale Pedro Kouri a L'Avana. Il nuovo ceppo è il più violento tra quelli identificati fino ad oggi e sarebbe in grado di ridurre i tempi di contagio dell'Aids di ben un terzo. Si sono già registrati casi di persone che hanno sviluppato la malattia prima ancora di sapere di essere sieropositivi.