Il recupero funzionale dopo ictus viene accelerato dalla somministrazione di basse dosi di zolpidem, un sonnifero molto diffuso e conosciuto con diversi nomi commerciali, tra i quali Stilnox e Intermezzo. La scoperta proviene dalla prestigiosa Università di Stanford, in California, ed è stata pubblicata sulla rivista di neurologia Brain.
Lo zolpidem agisce sui recettori per il GABA
La capacità dello zolpidem di facilitare il sonno è dovuta alla sua azione sui recettori sinaptici per il GABA (l'acido gamma-ammino butirrico). Quest'ultimo è il neurotrasmettitore inibitorio più diffuso nella corteccia cerebrale umana con la funzione di ridurre e tenere sotto controllo l'attività elettrica dei neuroni. Inoltre, il GABA è fondamentale per il corretto sviluppo del cervello e dei processi sensoriali e cognitivi, tanto che un malfunzionamento dei circuiti nervosi che lo usano è fortemente implicato nell'insorgenza dell'autismo.
Da tempo è anche noto un coinvolgimento del GABA nelle fasi di adattamento e riorganizzazione dei circuiti nervosi che seguono le lesioni cerebrali causate da un ictus, ovvero dalla morte di una porzione di tessuto nervoso per interruzione del flusso sanguigno, e che possono produrre gravi deficit sensoriali e motori.
In particolare, nelle zone che circondano la zona infartuata colpita da ictus si registra un'aumento dell'attività tonica del GABA, ovvero dell'azione del GABA che avviene in zone esterne alle sinapsi. Infatti riducendo con un farmaco l'attività tonica del GABA si ottiene, nei topi, un recupero più rapido delle funzioni cerebrali dopo ictus.
Lo zolpidem accelera il recupero dopo ictus
"A fronte degli studi che indicano come l'attività tonica del GABA ostacoli il recupero dopo ictus" spiegano Gary Steinberg e Tonya Bliss, i due neuroscienziati che hanno coordinato lo studio dell'Università di Stanford affiancati dal neurofisiologo John Huguenard "mancavano fino a oggi dati sull'impatto dell'attività fasica del GABA, sostenuta direttamente dalle sinapsi e detta attività sinaptica.
Noi abbiamo voluto indagare questo aspetto nei topi e abbiamo osservato in primo luogo che, immediatamente dopo l'ictus, anche l'attività sinaptica del GABA è aumentata nelle zone che circondano l'infarto. Tuttavia, al contrario dell'attività tonica del GABA, l'attività sinaptica del GABA sembra avere un'azione che favorisce la riparazione dei circuiti nervosi e il recupero delle funzioni sensoriali e motorie". I ricercatori di Stanford, però, non si sono limitati a osservare il fenomeno, ma hanno voluto capire se il potenziamento dell'attività sinaptica del GABA potesse tradursi in un recupero più rapido delle funzioni motorie e sensoriali dei topi colpiti da ictus. "In alcuni dei topi colpiti da ictus" continuano Steinberg e Bliss "abbiamo quindi somministrato lo zolpidem, a basse dosi, tali da non indurre sedazione ed effetti collaterali.
Abbiamo rilevato che i topi trattati in questo modo mostravano segni di recupero delle funzioni sensoriali e motorie molto più rapidi rispetto ai topi non trattati". Lo studio dei ricercatori di Stanford condotto nei topi apre la strada alla messa a punto di una cura farmacologica efficace nel migliorare i tempi di recupero dopo ictus, da mettere al vaglio di seri protocolli clinici sull'essere umano.