Si rivolgono direttamente ai CEO di Pfizer e GSK, Ian Read e Andrew Witty, i medici di MSF, ONG mondiale premio nobel per la pace 1999, per il soccorso e l'assistenza sanitaria alle popolazioni che non hanno nei fatti questo diritto. E' una petizione che ha raccolto on line già più di 264.000 firme e se ne prefigge 300.000 per chiedere, alle multinazionali del farmaco che producono il vaccino contro la polmonite nei bambini, di abbassare a 5 € a bambino il prezzo per i paesi in via di sviluppo e per le organizzazioni umanitarie che operano in questi paesi.

Enormi guadagni

Le due case farmaceutiche hanno già guadagnato più di 28 miliardi di dollari e solo 4,4 miliardi l'anno scorso, dalla vendita del vaccino anti pneumococcico che causa moltissime infezioni tra cui la polmonite. Il dottor Manica Balasegaram, Direttore della campagna per l'accesso ai farmaci di MSF, ritiene quindi che sia arrivato il momento di chiedere con una petizione, da firmare on line al sito msf.it/ilvaccinogiusto, di chiedere che il prezzo delle tre dosi di vaccino per un singolo bambino venga abbassato in modo da permettere a tutti i paesi del terzo mondo di proteggere i bambini da questo flagello dell'infanzia che uccide ogni anno più di un milione di bambini.

Azione eclatante

Da anni vanno avanti infruttuosamente le trattative con entrambe le aziende per far abbassare i prezzi dei vaccini permettendo così le campagne di vaccinazioni e gli interventi di emergenza.

Ma ora i premi Nobel per la pace hanno lanciato l'11 novembre dell'anno scorso, giornata mondiale contro la polmonite, questa petizione, attuando anche un'azione provocatoria davanti alla sede Newyorkese della Pfizer, con l'intento di consegnare al Direttore generale Ian Read 17 milioni di dollari falsi, l’equivalente di una giornata di guadagno dell’azienda grazie al solo vaccino contro la polmonite. Hanno anche apposto un annuncio alla fermata dell'autobus davanti alla sede Pfizer con la domanda “Ehi Pfizer, perché i tuoi vaccini hanno prezzi fuori dalla portata dei bambini che ne hanno bisogno?”.

Le campagne di sensibilizzazione

Oltre all'azione di tutti i giorni in difesa della salute in 80 nazioni del mondo, tra cui anche 19 paesi industrializzati, MSF ha in corso anche varie campagne di sensibilizzazione.

Una di queste è la "Stop Novartis", in cui chiedeva alla multinazionale farmaceutica di fermare la causa intentata contro l'India che produce a basso costo medicinali salva-vita che in quella nazione pochi possono acquistare ai prezzi con i quali sono forniti dall'azienda. Un primo risultato c'è stato con il Glivec, anticancro generico che ora il governo indiano può produrre a basso costo, dopo la sentenza della corte indiana. Ma l'ONG è ritornata alla carica, facendo pressioni, in occasione del vertice UE-India del 30 marzo scorso a Bruxelles, verso il Primo Ministro indiano Narendra Modi, affinché salvaguardi il ruolo dell'India come fonte di farmaci essenziali a basso costo per i paesi in via di sviluppo.

E' in gioco la salute di un grande numero di persone curate ogni giorno da questi medici fantastici: il 97% dei farmaci antiretrovirali acquistati da MSF per curare 230.000 persone affette da AIDS e  tre quarti dei farmaci per il trattamento di oltre 23.000 persone affette da tubercolosi vengono fornite da aziende generiche indiane.

MSF ha ripreso a salvare nel Mediterraneo

Annunciano inoltre in questi giorni MSF con un comunicato di aver ripreso la loro meritoria azione di salvataggio e assistenza medica nel Mediterraneo centrale con la loro nave, laDignity I”, soprattutto nel fatale tratto di mare tra Libia e Italia dove nel 2015 hanno perso la vita 2892 persone, tra cui molti bambini. La nave è salpata il 21 aprile dal porto maltese di La Valletta ed ha eseguito la sua prima operazione il 23 accogliendo da un’altra imbarcazione di salvataggio italiana 308 persone eritree, tra cui 23 bambini e 80 donne.