Il cambiamento dello stile di vita (dieta bilanciata nei macro e micronutrienti ed esercizio fisico aerobico) è il primo intervento per ridurrei problemi metabolici (ipertensione, colesterolo LDL, glicemia, grasso viscerale), legati all’obesità e al sovrappeso.
Ogni disordine metabolico, in genere, viene trattato separatamente, ma alcuni nutraceutici, da nutrizione+farmaceutici, coniato dal medico Stephen De Felice nel 1989, hanno mostrato di poter trattare simultaneamente i fattori di rischio cardiometabolici e di migliorare i parametri antropometrici (circonferenza addominale, grasso viscerale, indice di massa corporea).
Parliamo di Gimnema sylvestre, Berberina, Bitter melon, Irvingia gabonensis, Acido ursolico e Resveratrolo, studiati in diversi studi clinici che hanno coinvolto centinaia di pazienti.
E’ quanto pubblicato in aprile 2016 sulla rivista World Journal of Diabetes dal Dipartment fo Physiology, University of Guadalajara, Jalisco, Mexico.
Sindrome metabolica
E’ l’insieme di problemi endocrini, ne bastano 3 per definirla tale (dislipidemia con colesterolo LDL e/o trigliceridi elevati, ipertensione, iperglicemia, obesità, grasso addominale); portano ad un rischio maggiore di avere aterosclerosi, eventi cardiovascolari, diabete di tipo 2 e steatosi epatica non alcolica (fegato grasso).
La sindrome metabolica è diventato un problema di Salute mondiale a causa del costante aumento.
A parte la campagna di sensibilizzazione che si sta facendo per abbracciare uno stile di vita sano, non esiste, ad oggi, una sola terapia efficace per tutte le alterazioni metaboliche.
I nutraceutici negli studi clinici
Per ostacolarela sindrome metabolica, dopo aver indagato per anni sull’azione preclinica (in vitro e sui topi) di molti composti naturali, gli studi clinici hanno confermato l’efficacia di alcune sostanzenel ridurre le dislipidemie, l’iperglicemia, la pressione arteriosa e il grasso addominale, oltre a migliorare la circonferenza addominale e l’indice di massa corporea, body mass index (BMI).
I prodotti inquestione, somministrati per via orale per almeno 1 mese, sono stati estratti da piante, quindi concentrati sotto forma di tavolette, compresse o capsule.
Si tratta della Berberina, presente in molte piante cinesi, data a dosi comprese tra 0.2 e 1.5 gr al giorno; del Bitter melon, detto anche Momordica Charantia, ortaggio tropicale, a dosi (500-4.8 gr al giorno); del Gymnema silvestre, rampicante dell’India e dell’Asia sud-est (200-1 gr al giorno); dell’ Irvingia gabonensis, comunemente chiamato mango bush, dell’Africa centrale e occidentale (1 gr 3 volte al giorno); del più noto Resveratrolo, estratto da uva, noci, arachidi (500 mg 3 volte al giorno); dell’Acido ursolico, estratto dalla buccia della mela e dell’uva e dai mirtilli (da 150 a 450 mg al giorno).
I dati sono risultati incoraggianti per sostenerne l’uso, senza avere effetti collaterali, nell’ambito di una dieta bilanciata.