I serpenti, tra gli animali più pericolosi al mondo, costituiscono per gli occidentali una sorta di "creatura mitologica", di cui avere paura nei film o da ammirare, magari con un pizzico di ribrezzo, chiusa nella teca di vetro di un rettilario. Al mondo però, esistono ancora dei paesi - come il dell'Asia o l'Africa - in cui i serpenti uccidono con il loro morso fino a 94.000 persone all'anno, rappresentando una delle minacce più serie per l'incolumità umana.
Riuscire a neutralizzare gli effetti del morso di un serpente infatti, non è così facile come appunto Hollywood ci ha abituato a pensare: prima di tutto, bisogna disporre dell'anti-veleno, che in alcuni paesi in via di sviluppo non è così comune poi, bisogna che il dottore in questione, conosca con certezza quale tipo di siero usare e che la vittima, non sempre del tutto lucida mentalmente, sappia riconoscere con esattezza la razza del serpente che l'ha morsa.
Questi i motivi che hanno portato un gruppo di scienziati thailandesi a concentrare le loro ricerche verso un "anti-veleno universale", capace appunto d'agire contro il veleno di qualsiasi dei serpenti appartenenti ad una delle 600 razze attualmente in circolazione, raggiungendo dei discreti risultati.
Serpenti, ecco come funziona l'anti-veleno universale
Gli esperimenti degli scienziati thailandesi li hanno portati, fino ad ora, a sintetizzare un siero anti-veleno efficace soltanto contro le 18 specie più diffuse in Asia e Africa, ma le possibilità che si possa presto abbracciare una più vasta gamma di razze sono buone.
I ricercatori del Chulabhorn Research Institute di Bangkok, hanno prelevato 12 campioni di veleno da sei specie di serpenti asiatici (tra cui alcuni molto rari) , da cui hanno isolato le proteine più letali, che hanno successivamente iniettato ad alcuni cavalli, ovviamente in quantitativi non mortali, per poi raccogliere gli anticorpi prodotti dagli animali, Da qui, il primo passo verso la sintetizzazione dell'antiveleno che, una volta sommistrato ai topi, a cui avevano iniettato precedentemente il veleno prelevato dagli stessi serpenti, questi si sono salvati, e non solo: il siero ha funzionato anche contro il veleno di altri dodici serpenti africani, non facenti parte della gamma con cui erano stati infettati i cavalli.
Gli scienziati, hanno dichiarato che questo sarebbe stato possibile in quanto tali serpenti appartengono tutti alla razza dei cobra, cosa che li renderebbe padroni di caratteristiche tossiche comuni, che il siero si è dimostrato in grado di annientare. I ricercatori sono attualmente in attesa di fondi, che non soltanto gli permetterebbe d'allargare la gamma di razze di serpenti con sui fare esperimenti, ma di passare anche a test su esseri umani,