La meningite, o così come viene definita, è una malattia di origine infettiva che colpisce il sistema nervoso centrale e che, con il passare del tempo, può comportare non poche complicazioni nel soggetto. Il contagio di questa malattia avviene quasi sempre per via aerea da soggetto a soggetto e può essere trasmessa, purtroppo, attraverso un colpo di tosse, uno starnuto o semplicemente stando fermi a parlare a distanza ravvicinata. Solitamente l'agente patogeno diventa innocuo una volta superati i due metri, circa, da dove viene propagato, ma ciò non toglie un probabile contagio.

Anche perché tale batterio riesce a sopravvivere solo per un brevissimo periodo al di fuori dell'organismo e che, per poter essere contagiati, bisogna passare molto tempo accanto ad un soggetto già contagiato.

Cosa raccomanda il ministero della Salute per evitare il contagio

I batteri che sono in grado di causare la meningite nei vari soggetti sono il pneumococco, l'emofilo ed il meningococco ed albergano, quasi sempre, nelle vie aeree dei portatori, sani e privi di sintomatologia. La presenza di questi batteri non contrassegna la malattia in sé, ma la trasmissione potrebbe comunque avvenire se non si prendono le dovute precauzioni. I sintomi della meningite, soprattutto nella fase iniziale, non sono semplici da distinguere, ma con un po' di attenzione è possibile riconoscerli: nelle prime ore si rivela uno stato influenzale, con febbre, e successivamente iniziano a sopraggiungere un forte dolore alla testa, rigidità muscolare ed un innalzamento della febbre.

Dopo circa venti ore iniziano ad arrivare sintomi veri e propri della malattia, quali convulsioni, macchie sul corpo e perdita di conoscenza. Le fasce di età più a rischio, per contrarre la malattia, sono quelle legate ai bimbi piccoli ed ai giovani di età inferiore ai venticinque anni, questo perché si è nel periodo in cui vi sono maggiori possibilità di socializzazione e, quindi, di contagio.

L'incubazione del virus dura circa dieci giorni ed è quindi possibile contrastare l'insorgere della malattia, prendendola per tempo. Per evitare il contagio della malattia è anche possibile effettuare delle vaccinazioni sia in età adulta che nei bambini stessi.