La maggioranza dei medici e nutrizionisti è ormai concorde nell'affermare che mangiare poco fa vivere in salute e più a lungo. Lo ha ribadito recentemente anche Luigi Fontana, docente alle università di Brescia e Washington, e uno dei più grandi studiosi nell'ambito della correlazione tra alimentazione e longevità. L'esperto ha coordinato, negli ultimi tempi, l'ennesimo studio sugli effetti della restrizione calorica sull'organismo, riscontrando che una riduzione del 30% delle calorie favorisce un forte calo dei rischi legati a tumori, patologie cardiache e diabete.

Cuore giovane e nessuna malattia

Mangiare poco per vivere a lungo, un'esortazione che non stupisce affatto. In passato, infatti, molti studi hanno messo in evidenza che un giusto apporto calorico è fondamentale per vivere di più. Una recente ricerca condotta dal professor Fontana ha permesso di scoprire che le scimmie sottoposte ad una dieta ipocalorica sono riuscite a vivere fino a 40 anni (corrispondenti a circa 120 anni per gli esseri umani).

Fontana, però, precisa che non bisogna fare attenzione solo alla quantità di calorie assunte, ma anche ai momenti in cui si mangia. Secondo l'esperto, i pasti dovrebbero essere "relegati", ogni giorno, in un arco temporale di circa 8/10 ore, evitando di mangiare nelle 14/16 ore successive.

L'assunzione di poche calorie in determinati orari favorirebbe la riduzione del rischio di molte patologie, e renderebbe il cuore più tonico.

Il patrimonio genetico conta, ma anche l'alimentazione

Si può vivere facilmente fino a 100 anni e anche di più, se si segue un'alimentazione sana ed equilibrata. Ne è certo uno dei più grandi esperti di medicina dell'invecchiamento, Valter Longo, secondo cui lo stile alimentare vincente è quello che contempla specialmente alimenti come legumi, verdura, frutta a guscio e olio d'oliva.

Nonostante Longo abbia scritto un interessante libro sulle sue diete, raccomanda a tutti di farsi seguire da un medico o nutrizionista. Sebbene il patrimonio genetico giochi la parte più importante in termini di longevità, tuttavia non bisogna assolutamente sottovalutare l'alimentazione e l'esercizio fisico.