Chi ha problemi di reflusso gastroesofageo può alleviare i sintomi adottando alcuni accorgimenti nella quotidianità e non solo a livello di dieta.

Gli accorgimenti cominciano dall'armadio

dovrebbe evitare alcuni accessori come le cinture che “strizzano” la vita e costringono lo stomaco. Via libera invece ai pantaloni “a vita bassa” perché fanno appoggiare le cinture sui fianchi.

Aiuta anche orientarsi verso tessuti meno rigidi e cercare di posizionare gli elastici di gonne, shorts e collant lontani dall'ombelico.

Sarebbe meglio non consumare acqua frizzante in eccesso, dal momento che non aiuta a digerire. L'anidride carbonica non ha proprietà digestive e le bollicine dilatano lo stomaco ma possono aumentare i sintomi del reflusso. Attenzione anche agli sbalzi di temperatura dopo i pasti: potrebbero bloccare la digestione o causare seri attacchi di colite per chi ha l'intestino delicato. Se dopo il pasto si hanno bruciori allo stomaco per iperacidità gastrica, si può usare un antiacido, che reagisce con l'acido cloridrico e lo neutralizza, facilitando la digestione.

No ai pasti 'stressanti'

Mangiare con lentezza poi, è una regola ancestrale sempre valida, perché la fretta è nemica della digestione. Non si dovrebbero assumere pasti in piedi al bancone del bar o per strada: il pasto non dev'essere fonte di stress per garantire una digestione corretta. Evitare il più possibile i cibi grassi, come fritti, pietanze a base di burro, snack e carni lavorate: sono tra gli alimenti più lunghi da digerire e il nostro stomaco deve lavorare molto per metabolizzarli.

Le spezie piccanti e la frutta acida sarebbero da consumare con molta parsimonia perché irritano l’apparato digerente, contrastando l’azione delle mucose e favorendo la secrezione gastrica. Anche la pennichella è bocciata: se la sonnolenza post pranzo ci assale, meglio opporre resistenza.

Dopo il pasto il sangue si concentra nello stomaco per la digestione, quindi l'afflusso al cervello diminuisce. Di conseguenza stanchezza, spossatezza e palpebre pesanti sono un fenomeno naturale. Però, la classica pennichella in posizione orizzontale non facilita il lavoro dello stomaco. Infine, off limits sono alcolici e bevande eccitanti come il caffè, perché rilassano il cardias e favoriscono la sensazione di nausea.

Le bevande toccasana

E' utile bere molta acqua in presenza di reflusso gastroesofageo così da eliminare l'acido dalle pareti dell'esofago, diluire i succhi gastrici e tamponare i sintomi del disturbo. Se ne dovrebbero bere almeno 8 bicchieri, preferibilmente di acqua naturale.

Sono caldamente consigliati infusi e tisane, meglio se a base di erbe come la melissa, molto utile per i disturbi gastrici, e, se complicati da una componente nervosa, si può optare per infusi a base di camomilla, che ha proprietà sedative e antispastiche.

La malva, infine, è ricca di mucillagini antinfiammatorie. La ricetta estiva? Preparatele con molto anticipo poi fatele raffreddare e mettetele nel frigorifero: saranno le bevande più sane e dissetanti della vostra estate.