Il termine fibromialgia, detta anche sindrome fibromialgica (abbreviata FM), è composto da 'fibro., ad indicare i tessuti fibrosi quali tendini e legamenti, e 'mialgia' ovvero dolore muscolare. Come ci spiega anche l'Associazione italiana sindrome fibromialgica, questa patologia è quindi una forma di dolore muscolo-scheletrico diffuso cronico e di affaticamento. Viene definita 'sindrome' in quanto segni e sintomi clinici sono presenti contemporaneamente.

Come viene diagnosticata la fibromialgia?

Questa sindrome è molto difficile da diagnosticare.

Spesso il percorso di diagnosi di chi ne soffre risulta lungo ed estenuante; non presenta segni evidenti, non presenta qualche alterazione specifica nelle analisi del sangue, non compare qualche segno nemmeno se si fanno radiografie o tac. Le alterazioni o i sintomi che si possono rilevare possono coincidere con altri disturbi e questo rende ancora più difficile la diagnosi da parte del medico. Per ora ci si basa su ciò che il paziente riferisce, sull'esclusione di altre malattie specifiche e sulla comparsa di dolore alla palpazione di specifici punti corporei chiamati tender points.

Quali sono i sintomi?

L'aspetto caratteristico predominante è il dolore cronico che i pazienti possono avvertire in diversi modi (pungente, bruciante,...) in tutto il corpo.

Oltre a questo se ne possono osservare poi altri:

  • disturbo del sonno;

  • disturbi gastrointestinali;

  • febbricola;

  • ansia;

  • confusione mentale;

  • contrazioni muscolari;

  • rigidità;

  • difficoltà a salire le scale;

  • sudorazione eccessiva;

  • asma;

  • difficoltà a deglutire;

  • difficoltà nel ricordare le parole;

  • cambio frequente dell'umore;

  • mancanza di equilibrio;

  • perdita di memoria

  • pressione bassa;

  • sensibilità all'umidità e al freddo;

  • tremori diffusi;

  • presa delle mani debole;

e la lista potrebbe continuare ancora molto.

Qual è la cura e quali studi sono stati fatti fino ad oggi?

Al momento, purtroppo, non si conoscono bene le cause e non si conosce nemmeno una cura della patologia. I medici per ora devono solo pensare a ridurre il dolore di chi ne soffre con farmaci che rilassano i muscoli, cure termali, esercizio fisico, una buona alimentazione (alcuni cibi aiutano a rilassare i muscoli mentre altri li contraggono aumentando il dolore) e antidepressivi.

Questa sindrome è stata per lungo tempo trascurata. Si è preferito, ovviamente, dare precedenza ad approfondimenti per malattie molto gravi come epatite, lupus e tumore. Molte persone che soffrivano di questo disturbo sono state molto spesso abbandonate a se stesse perché di fibromialgia non si muore e non si finisce nemmeno su una sedia a rotelle, come invece può succedere se si soffre di artrite reumatoide o simili.

Gli studi recenti

Nel corso della storia non sono mancati accenni e/o studi a riguardo, ma è solo negli ultimi vent'anni che le cose si stanno facendo più serie. Di fibromialgia ne soffre il 2-4% della popolazione (dato più basso della realtà vista la difficoltà nell'individuarla), in maggioranza donne, e per questo diverse regioni d'Italia sono già all'opera per vedere riconosciuti i diritti che spettano ad una tale condizione.

Infatti, il Consiglio Superiore di Sanità l'ha definita malattia cronica e in alcuni casi invalidante. L'Emilia-Romagna, ad esempio, sta portando avanti un percorso di studio, assistenza e vicinanza alle persone che soffrono di questa malattia, con percorsi termali, incontri di ricerca e informazioni. Questa sindrome si manifesta in modi diversi nelle persone, ma a volte può davvero essere invalidante a livelli gravi. Un fibromialgico può dover sopportare un dolore lancinante alle articolazioni che non gli permette di alzarsi dal letto la mattina, può andare al cinema e al termine del film non riuscire ad alzarsi dalla poltrona per il dolore alle ginocchia, può dover andare a fare la spesa e non riuscire a portare le borse dal forte mal di schiena o ai polsi.

Ci sono testimonianze di persone che non riescono a prendere in mano la pentola con la pasta da scolare, non riescono a sostenere una camminata di qualche centinaio di metri senza essere eccessivamente sudati e con il fiatone. Tutto questo sommato al senso di confusione, le difficoltà a concentrarsi e la perdita di memoria a breve termine. Un fibromialgico, insomma, vive una condizione di difficoltà, in alcuni casi anche estrema, che non permette al malato di condurre una vita normale rendendo molto difficile soprattutto poter sostenere un lavoro. Chi soffre di questa patologia aspetta con impazienza di essere aiutato sia con i diritti che gli spettano sia nel ricevere, finalmente, una cura definitiva, sperando che questa arrivi il più presto possibile.