Nuova cura per il Melanoma: un farmaco betabloccante, utilizzato per curare l'ipertensione arteriosa sarebbe in grado, secondo un recente studio, di bloccare il melanoma con una notevole efficacia sulla prevenzione della sua evoluzione e un riscontro positivo sull’assenza dei suoi effetti collaterali. In arrivo dunque nuove prospettive di cura sul temuto cancro della pelle.

Melanoma: la sua cura in un farmaco per l’ipertensione

Un farmaco che cura l'ipertensione, secondo un recente studio pubblicato da Jama Oncology, potrebbe bloccare l’insorgenza e in particolar modo l’evoluzione del melanoma.

Non si tratterebbe del primo caso in cui farmaci che si rivolgono a determinate patologie si rivelano, inaspettatamente, adatti per curarle delle altre. A scoprire la stretta relazione tra il farmaco contro l’ipertensione e la sua spiccata azione antitumorale è stato lo studio di un team di ricercatori italiani che sono riusciti ad individuare nel “propanololo”, uno dei medicinali presenti sul mercato farmaceutico meno costosi per combattere l’ipertensione arteriosa, come possibile antidoto in grado di intervenire sulla progressione del melanoma. L’importantissima scoperta italiana rappresenta, quindi, una possibile nuova via per la realizzazione di efficaci cure in grado di sconfiggere questa temuta neoplasia.

Propanololo: la scoperta del nuovo farmaco contro il melanoma

Il team dei ricercatori italiani che hanno partecipato alla recente scoperta sul melanoma, si è basato sull’osservazione di pazienti che assumevano questo tipo di farmaco betabloccante. In essi è stata riscontrata, in un primo momento, una maggiore longevità in presenza del melanoma.

Particolarità che ha fatto nascere agli studiosi l’idea di approfondire i loro studi in merito all’applicazione specifica sulla cura del melanoma. Il farmaco, preso in esame, oltre ad avere un’alta efficacia sarebbe risultato anche privo di gravi effetti collaterali, prendendo in considerazione quelli della classica chemioterapia.

Nello studio, in particolare, sono stati presi in esame 53 pazienti affetti da melanoma, di questi 19 sono stati trattati con il propanololo. Alla fine dello studio, durato tre anni, i ricercatori hanno constatato nel 41% dei pazienti non trattati con il betabloccante, una evidente progressione del melanoma. Nei restanti volontari che avevano invece assunto il propanolo, l’evoluzione della malattia si era verificata solo nel 16%. Ulteriori approfondimenti saranno effettuati in merito, dai ricercatori, per garantire al più presto adeguate e innovative terapie di applicazione.