Se si trattasse di una persona, magari di un nostro parente, ci si potrebbe attivare con i canali istituzionali, magari andando anche a Chi l'ha visto?. Ma in questo caso a sparire non è stato un individuo, bensì un alimento. E di questo periodo, con le festività in avvicinamento qualche apprensione la crea. Infatti da circa un mese le uova, soprattutto quelle di origine biologica, sono introvabili.

Le altre, invece, sono sempre meno presenti sugli scaffali dei supermercati. Cerchiamo di capire le ragioni di questa scomparsa e se dobbiamo preoccuparci per la nostra Salute.

Le cause di questa misteriosa carenza

Secondo alcune stime. a mancare sarebbe circa il 30% o il 40% delle uova totali normalmente presenti sul mercato in questo periodo dell'anno. E secondo gli esperti la causa sarebbe da ricercare, principalmente, negli allevamenti avicoli di tutta Europa.

Questo in quanto sarebbero attualmente in corso nel settore due emergenze contemporaneamente. In primo luogo, stiamo ancora subendo gli strascichi dello scandalo delle uova al Fipronil, l'insetticida dannoso per l'uomo che molte aziende hanno usato illegalmente.

Anche se si può dire che la fase acuta dell'emergenza sia terminata con la fine dell'Estate a settembre, come dicevamo ne stiamo sentendo ancora i riflessi. Tra questi uno su tutti è l'abbattimento di migliaia di galline, che si ripercuote ovviamente sulla produzione di uova. Ma anche la disinfestazione dei vari allevamenti che richiede comunque tempo. Di conseguenza, la loro parte di produzione viene a mancare.

Ma, in secondo luogo, c'è un emergenza molto più attuale e se possibile più grave. In diversi stabilimenti, sopratutto del Nord italia, si è riaffacciata l'influenza aviaria. E per di più non con il ceppo che abbiamo imparato a conoscere e sconfiggere, l'H5N1, ma con altri cinque ceppi differenti, H5N2,5,6,8 e 9. Secondo Gian Luca Bagnara, presidente della maggiore associazione di categoria del settore Assoavi, il motivo è da ricercare anche nei cambiamenti climatici.

Infatti, l'influenza è veicolata da diverse specie migratorie che a causa del clima ancora caldo rimangono di più sui nostri territori.

La scomparsa delle uova biologiche

Una prova di questo, sempre secondo Bagnara, sarebbe la scomparsa dai nostri punti vendita delle uova prodotte biologicamente. Infatti, la legge prevede che gli allevamenti biologici tengano le galline, non in batteria, ma all'aria aperta. Questo, però, facilita il loro contatto con escrementi di uccelli selvatici portatori dell'influenza aviaria.

Inoltre, come profilassi, dove viene riscontrata la presenza del virus, oltre ad abbattere gli animali contagiati, l'allevamento stesso viene isolato per 30 giorni durante i quali non è possibile introdurre altri animali provenienti da altri allevamenti in un raggio di tre chilometri.

Comunque, per ora, questo non sta incidendo sui prezzi dei prodotti.

Anche perché molte aziende hanno da tempo delle scorte disponibili sia di materia prima che dei prodotti finiti da immettere sul mercato. Quindi, al momento non ci sono grosse preoccupazioni vedremo in seguito.