Il 21 marzo è stato approvato il nuovo decreto sull'assistenza per i celiaci. Un decreto tanto atteso da tutti i celiaci che temevano decisioni drastiche per i rimborsi degli alimenti senza glutine. Fortunatamente così non è stato: i tetti di spesa per gli alimenti gluten free sono stati ridotti, ma non in maniera drastica. Si continua, dunque, a garantire l'assistenza ai celiaci.

'Un modello assistenziale più razionale'

L'Associazione Italiana celiachia ha tenuto a sottolineare che la percentuale dell'apporto calorico giornaliero da carboidrati senza glutine è rimasta invariata (35%) e si è avuto un occhio di riguardo per i bisogni di bambini e adolescenti: infatti, i rimborsi per i prodotti gluten free sono aumentati per i bambini fra i sei mesi e quattordici anni, mentre sono rimasti immutati per gli adolescenti.

Il ministero della Salute e l'Associazione Italiana Celiachia parlano di un modello assistenziale più razionale, realizzato in base alla fascia d'età e al sesso.

I pazienti celiaci con un'età compresa fra i sei mesi e i nove anni usufruiranno di un tetto di spesa di 56 euro per le femmine e di 70 euro per i maschi. I tetti di spesa aumentano anche per coloro che hanno un'età tra i dieci e i tredici anni: 90 euro per le femmine e 100 euro per i maschi. Per gli adolescenti dai quattordici anni ai 17 anni il tetto di spesa è pari a 99 euro per le femmine e 124 euro per i maschi. I tetti di spesa per i prodotti senza glutine calano per le fasce d'età superiori: dai 18 ai 59 anni è previsto un rimborso pari a 99 euro per le donne e 110 euro per gli uomini; per gli over 60, il tetto diminuisce ulteriormente, 75 euro per le signore e 89 euro per i signori. Il prossimo obiettivo dell'AIC sarò quello dell'introduzione dei buoni digitali da poter spendere ovunque, già presenti in alcune regioni.

Perchè si sono ridotti i tetti di spesa?

La riduzione del 19% dei tetti di spesa per l'acquisto dei prodotti senza glutine consente al Servizio Sanitario Nazionale di risparmiare circa 30 milioni di euro. In questo caso la domanda potrebbe sorgere spontanea: tale risparmio si ottiene a discapito dei pazienti celiaci? No, assolutamente no, come spiega la direttrice generale dell'AIC, Caterina Pirlo, "i tetti di spesa sono correlati ai LARN" (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrietni ed energia per la popolazione italiana). "Questi livelli – continua – sono diminuiti e quindi, di conseguenza, è sceso anche l'apporto necessario di carboidrati". Inoltre, la revisione dei rimborsi è risultata necessaria per il calo dei prezzi dei prodotti gluten free: dal 2006 si è verificato un calo del 7% nelle farmacie e del 33% nei supermercati.

La celiachia nel resto d'Europa

La tutela e l'assistenza dei pazienti celiaci varia da paese a paese. In Italia i celiaci sono i pazienti più tutelati. In Germania, Olanda e Portogallo è consentito detrarre i costi sostenuti dalle imposte; invece la Spagna e l'Irlanda non prevedono alcun tipo di sostegno alla terapia.

Cosa pensano i celiaci?

Il nuovo decreto tanto atteso dai celiaci ha ovviamente suscitato diverse reazioni da parte loro. Qualcuno non accetta la differenza tra maschi e femmine per l'assegnazione dei tetti di spesa.

Qualcun altro fa notare la differenza dei prezzi dei prodotti senza glutine in Italia e all'estero.