Le nuove frontiere della medicina e della ricerca spalancano le porte a qualcosa di mai visto prima: nell'arco di un decennio saranno trapiantati sull'uomo organi umani cresciuti nei maiali. L'ha detto, come riporta l'agenzia Ansa, Angela Simone, giornalista e biotecnologa, autrice, assieme a Valentina Fossati (biotecnologa e compagna di studi della Simone), del volume "Curarsi nel futuro - Come staminali e terapia genica stanno cambiando la medicina": 190 pagine edite da Zanichelli.
Simone è stata ospite, venerdì 27 aprile, della Festa di Scienza e Filosofia che si conclude oggi a Foligno, in provincia di Perugia.
Pezzi di ricambio umani
La giornalista e scienziata ha spiegato che cosa sta accadendo in questi anni nei maggiori laboratori di ricerca del mondo, in particolare negli Stati Uniti: si stanno coltivando i cosiddetti organoidi, che volgarmente vengono definiti "pezzi di ricambio" per la macchina umana. Simone, sollecitata a pronosticare in quanto tempo si arriverà a trapiantare questi organi negli uomini, si è detta convinta che tra una decina di anni assisteremo a interventi di questa natura, non nascondendo però la preoccupazione per come sarà accettato dalla società questo passo della medicina.
Al tempo stesso l'autrice del libro si dice convinta che sarà un fatto talmente importante che "inciderà profondamente sulle comunità e soprattutto sulle future generazioni".
Si può clonare un uomo?
Le staminali e tutto il mondo legato al Dna con tutte le questioni relative alle modifiche genetiche vengono scoperti dal grande pubblico, non addetto ai lavori, a metà degli anni Novanta del secolo scorso con la clonazione della pecora Dolly. Il primo mammifero clonato e questo fece sì che l'esperimento facesse molto rumore nel mondo. Da allora la domanda ricorrente è sempre la stessa: si arriverà mai a clonare un uomo? Angela Simone spiega che tecnicamente sarebbe possibile, ma allo stesso tempo racconta anche di come sia scemato l'interesse per la clonazione.
Insomma, all'orizzonte, per il momento, non si dovrebbe affacciare alcun essere umano clonato. Anche se con le biotecnologie gli scienziati stanno imparando velocemente a modificare direttamente il genoma e sanno lavorare sempre meglio sul dna con tutti i rischi e le riflessioni etiche del caso.
Miti da sfatare sulle staminali
La giornalista ne parla anche nel libro dato alle stampe e l'ha ribadito nel corso della presentazione in Umbria. Il primo, forse uno dei più importanti, è che le staminali possono già curare malattie neurodegenerative come l'Alzheimer e il Parkinson. Simone sottolinea con determinazione che queste e altre malattie purtroppo oggi non sono ancora curabili, nemmeno con le cellule staminali. Tanto che mette in guardia da possibili raggiri e frodi a danno di persone malate propense a credere a cure miracolose.