La pasta può ritenersi uno dei simboli della nostra tradizione alimentare che ha reso famosa l'Italia in tutto il mondo. Ne esiste una grande varietà di tipi e di formati ed ogni regione ha le sue peculiarità gastronomiche. Tuttavia a fronte di questi aspetti positivi esistono ancora convinzioni del tutto errate. Ad esempio quando si decide di intraprendere un percorso dietetico, uno dei primi alimenti che generalmente viene messo all'indice assieme al pane, è la pasta.
Si ritiene infatti, a torto come potete leggere nel corso dell'articolo, che faccia ingrassare. In realtà anche nell'ambito della dieta esistono molti pregiudizi e falsi miti che andrebbero sfatati. A smentire l'opinione maggiormente invalsa secondo cui la pastasciutta farebbe aumentare di peso e quindi sarebbe controindicata a chi intende mettersi a dieta, è uno studio condotto dal St. Michael's Hospital in Canada. Intanto è opportuno distinguere in via preliminare tra i carboidtrati raffinati che vengono immediatamente assorbiti dall'organismo, ad esempio gli zuccheri che ci danno energia nel breve periodo, da quelli invece a basso indice glicemico che quindi non aumentano di molto i livelli degli zuccheri nel sangue.
La pasta rientra proprio in questa categoria di carboidrati.
I risultati della ricerca
Lo studio ha passato in rassegna 30 ricerche che hanno coinvolto 2500 persone che hanno mangiato la pasta al posto di altri carboidrati per seguire una alimentazione a basso indice glicemico. Nello specifico i partecipanti hanno consumato 3,3 porzioni di pasta alla settimana. Dai controlli è stato evidenziato che avevano perso circa mezzo chilo in dodici settimane. Insomma stando a questa ricerca che è stata pubbblicata sulla rivista Bmj Open, questo alimento può far parte di una dieta sana e variata in quanto presenta un basso indice glicemico.
I consigli dell'esperto
A dar manforte ai risultati di questa ricerca troviamo Giorgio Calabrese, che è docente di Alimentazione e nutrizione umana all'Università di Torino, che sottolinea come i popoli più longevi comprendono nella loro dieta il consumo di una buona quota di cereali.
Inoltre Calabrese sottolinea che questo alimento è a basso indice glicemico soprattutto quando è cotta al dente e viene condita con pomodoro, formaggio, olio di oliva e basilico. Un piatto così condito determina sì un leggero aumento dell'insulina che però ci rende sazi e quindi non ci fa eccedere con le porzioni. Ed in effetti il segreto in fatto di alimentazione sta sempre nel non esagerare.