Ormai da parecchi anni si è diffusa la notizia, soprattutto tra i vari nutrizionisti e medici, che la pasta rientri tra gli alimenti che fanno ingrassare attraverso il loro apporto eccessivo di zuccheri e grassi nel sangue e, di conseguenza, nel nostro organismo. Una convinzione che viene continuamente messa in discussione e che spinge i ricercatori di molti paesi ad effettuare studi ed esperimenti vari nel tentativo di scoprire il reale collegamento "pasta-grasso" e trovare una eventuale soluzione. Una tra le ricerche e le scoperte più recenti in merito alla pasta proviene dal Canada, dove un gruppo di ricercatori del St.

Michael's Hospital ha pubblicato i risultati di una ricerca che mette a tacere tutte le voci relative alla pasta ed al suo apporto di grasso nell'organismo. La notizia, pubblicata sul BMJ Open, ovvero un giornale ad indirizzo medico, ha già creato non poco stupore e non poche reazioni all'interno di quella cerchia di medici e dietologi che da sempre hanno vietato, o fortemente diminuito, il consumo di pasta nelle varie alimentazioni e diete.

Lo studio Canadese: 'La pasta non ingrassa ed è la parte più sana della dieta'

Si tratta di uno studio portato avanti su precedenti ricerche effettuate su di un campione composto da circa 2500 pazienti cui è stato consigliato di consumare pasta ed evitare assolutamente l'assunzione di altri carboidrati meno sani.

Le diete a cui erano sottoposti i pazienti erano a basso indice glicemico e la pasta, secondo quanto evidenziato dall'autore della ricerca, John Sievenpiper, non avrebbe in alcun modo influenzato l'aumento di grasso corporeo o di peso. "Contrariamente a quanto ipotizzato fino ad ora - continua il ricercatore - la pasta ha contribuito in minor parte alla perdita di peso e può quindi essere inserita all'interno di diete a basso indice glicemico".

I pazienti sottoposti ad ulteriori analisi hanno consumato circa 3.3 porzioni di pasta alla settimana, eliminando completamente l'introduzione di altri carboidrati, ed è stata riscontrata una perdita di peso di circa mezzo chilo in un arco di tempo pari a 12 settimane. Ovviamente i risultati della ricerca, secondo quanto affermato dai ricercatori, sono generalizzati alla pasta ingerita assieme ad altri alimenti contenenti un basso livello glicemico e sono quindi necessarie ulteriori ricerche per potere affermare se la pasta può essere inserita come alimento all'interno di altre tipologie di diete o meno.