Parecchie persone in età avanzata tendono facilemente a distrarsi mentre stanno assolvendo un compito e sembra che la causa sia la diminuizione di attività di un'area del tronco cerebrale, chiamata Locus Coeruleus. Se questa zona del cervello riduce le sue interazioni e la comunicazione con le aree cerebrali adiacenti diventa difficile filtrare gli stimoli che arrivano dall'esterno, provocando confusione tra quelli più importanti e quelli con minor significato.

La cattiva trasmissione di segnali, correlata alla distrazione, è stata studiata da alcuni studiosi dell'università californiana di Los Angeles, i quali hanno pubblicato gli esiti della ricerca sulla rivista "Nature Human Behavior".

Il Locus coeruleus

Sono tre le aree cerebrali che ci permettono di concentrarci su un obiettivo senza permettere che altri stimoli esterni ci possano distrarre: il locus coeruleus, la corteccia frontale-parietale e la PPA, l'area para ippocampale "dei luoghi". Una cattiva trasmissione di stimoli tra le suddette aree provoca la difficoltà a concentrarsi propria delle persone di età avanzata, ma soprattutto di soggetti che soffrono di Alzheimer, e anche di individui sottoposti ad alti livelli di stress o di eccitazione emotiva.

Il locus coeruleus è una ridotta porzione del tronco cerebrale, collegata con numerosi aree cerebrali, deputata al controllo del rilascio di noradrenalina. Tramite l'ormone riesce a controllare la memoria, l'attenzione e la vigilanza. L'Alzheimer colpisce diverse aree cerebrali, tra cui il locus coeruleus, nel quale si verifica un abnorme accumulo della di fibrille della proteina tau, che è un marcatore della patologia insieme alle placche amiloidi. Le altre due aree cerebrali, la corteccia frontoparietale e la PPA, servono a discernere le attività che richiedono attenzione da quelle che possono essere ignorate.

La metodica dello studio

Lo studio, coordinato dalla dottoressa Mara Mather, ha utilizzato la risonanza magnetica funzionale per monitorare l'attività cerebrale di un gruppo di individui, distinto in giovani adulti e di adulti anziani, durante lo svolgimento di un'attività in diverse condizioni di stress.

Il gruppo doveva osservare alcune immagini sapendo che in caso di errore sarebbe arrivata una leggera scossa elettrica, come fonte di stress, mentre la distrazione era fornita da alcune immagini sfocate non appartenenti al resto della serie. Nel gruppo più giovane sotto stress e quindi con elevata attività del locus, i collegamenti frontoparietali erano attivati e una foto di un oggetto pertinente allo studio attivava la PPA, che invece rimaneva "insensibile" alla comparsa di un oggetto non attinente alla richiesta, grazie all'intervento dell'area frontoparietale. Il gruppo più anziano, invece, ha mostrato che sotto stress la corteccia frontoparietale non segnalava in modo efficace con il locus, con conseguente attivazione della PPA in entrambi i casi di immagine presentata. Lo scopo degli studiosi è quello di capire ora la causa di queste variazioni di comunicazione nel cervello in modo da poter prevenire in futuro il declino cognitivo e la perdita delle funzioni.