Una ricerca americana ha messo a punto una "ricetta" per ricreare un cervello in laboratorio. Si tratta di una tecnica utile per trasformare le cellule della pelle nei diversi tipi di neuroni che compongono la materia cerebrale. Il prototipo del manuale per costruire il primo cervello in provetta è stato sperimentato dai ricercatori dello 'Scripps Research Institute', coordinati dall'americano Kristin Baldwin. Lo studio è stato reso noto grazie alla pubblicazione sulla rivista Nature, per poter diventare un punto di partenza per altri punti di ricerca che vogliano proseguire lo studio sulla costruzione di neuroni artificiali.

A cosa serve un cervello in provetta?

Lo scopo principale del manuale compilato dai ricercatori americani è quello di cercare di comprendere meglio patologie che sono di provenienza neurologica, al fine di trovare la giusta cura. Alcune malattie come l'autismo o il morbo di Alzheimer vengono, infatti, scatenate a livello cerebrale, e l'unico modo per testare determinati farmaci è quello di utilizzare i pazienti come cavie. Grazie alla creazione di un cervello ad hoc, questo è possibile evitarlo e trovare cure mediche prima di sottoporle al paziente.

Come è nato il primo cervello artificiale?

La ricerca di Baldwin ha preso spunto da alcune ricerche effettuate dal premio Nobel per la medicina Shinya Yamanaka, che ha sperimentato una tecnica per ricavare cellule pluripotenti indotte, immergendole in 4 fattori di crescita (Oct3/4, Sox2, c-Myc, Klf4).

I fattori di crescita sono, infatti, in grado di effettuare una riprogrammazione delle cellule della pelle per trasformarle in neuroni. L'utilizzo dei fattori di crescita delle cellule della pelle ha quindi permesso di ricreare in laboratorio diversi tipi di neuroni che compongono la materia cerebrale, grazie alle diverse ricombinazioni delle medesime cellule.

Le sperimentazioni di Baldwin hanno portato i ricercatori a testare 600 fattori di crescita, di cui 75 sono risultati idonei per produrre i diversi neuroni del cervello. L'aspetto sorprendente di tale ricerca consiste nel fatto che i neuroni artificiali si comportano esattamente come quelli naturali, dato che sono in grado di creare sinapsi per comunicare tra loro. Dai dati sperimentali ottenuti è stato, quindi, possibile stilare una sorta di "ricettario" comprensivo di tutte le fasi per la costruzione di un vero e proprio cervello artificiale in provetta.