Preoccupante l'ultimo report rilasciato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. In effetti, il numero di persone contagiate dal virus del morbillo non è mai stato così alto da 8 anni a questa parte. Il precedente record di 23.000 unità nel 2017 verrà purtroppo superato ampiamente dalle statistiche di questo 2018 che ha fatto registrare quasi il doppio dei casi nel solo primo semestre dell'anno (1 gennaio - 30 giugno).

L'OMS ha evidenziato la lista dei 7 paesi più interessati che nel 2018 hanno già superato quota 1000 contagi.

Presente anche l'Italia dove si contano già più di 2000 casi e 4 decessi. Nel nostro Paese l'età media dei pazienti che contraggono il morbillo risulta essere di 25 anni (anche se quasi 400 casi si registrano tra bambini al di sotto dei 5 anni e tra questi 125 avevano meno di un anno). In più del 90% dei casi, i pazienti non risultavano vaccinati al momento del contagio. Oltre all'Italia bandiera nera anche per Francia, Serbia, Grecia, Russia, Georgia e Ucraina. Quest'ultima detiene il triste primato di 23.000 contagi nel 2018 mentre in Serbia si è registrato il più alto numero di vittime (16).

L'importanza della vaccinazione

Zsuzsanna Jakab, direttore dell'ufficio regionale per l'Europa dell'OMS, ha ricordato come sia fondamentale che tutte le nazioni si attivino per diminuire la diffusione di questa malattia. Il processo di immunizzazione tramite vaccinazione capillare della popolazione, con particolare riferimento a bambini, adolescenti e adulti non ancora vaccinati, è l'unico modo per eliminare il virus.

Gli esperti concordano nel definire il virus del morbillo come "eccezionalmente contagioso" e sottolineano come questo si diffonda facilmente tra soggetti con difese immunitarie già compromesse da altri problemi di Salute. L'obiettivo delle campagne vaccinali è quello di raggiungere quota 95% di popolazione immunizzata: questo dovrebbe garantire il blocco alla nascita di qualunque focolaio di infezione.

Un solo anello debole e la catena si spezza: una sola nazione con un basso tasso di immunizzazione e l'intera zona Europea sarà a rischio. Ecco perché la vaccinazione viene definita da molti addetti ai lavori come un vero e proprio "atto di solidarietà". I membri di tutti i paesi coinvolti nell'indagine, ricorda il comunicato dell’OMS, si incontreranno a Roma dal 17 al 20 settembre per valutare i progressi raggiunti.