L'Europarlamento, riunito in assemblea plenaria, ha deciso: con 438 voti a favore, 226 contrari e 39 astensioni la nuova legge europea sul copyright passa e si avvia dunque al vaglio del Consiglio per l'approvazione definitiva. Un percorso travagliato, quello per la normativa sui diritti d'autore, che aveva già subito una sonora bocciatura nel mese di giugno. Oggi la riforma è stata presentata con numerose modifiche proposte dal relatore tedesco Alex Voss. Queste vanno ad impattare soprattutto sui due articoli più contestati nei mesi passati: l'articolo 11, noto come 'linktax' e l'articolo 13, sotto accusa in quanto potenzialmente limitante per la libertà di espressione su Internet.

Vediamo più nel dettaglio nel prosieguo dell'articolo cosa cambia e come dovranno adattarsi i colossi del web.

L'articolo 11: 'linktax'

Il presente articolo, oggetto di numerose critiche nei mesi passati, stabilisce che gli stati membri debbano garantire che l'editore riceva compensi 'consoni ed equi' per l'utilizzo del proprio materiale da parte delle società dell'informazione (cioè i giganti del web quali Google, Facebook, ecc.) che ne condividono i contenuti sulle proprie piattaforme. L'obiettivo è tassare la condivisione degli articoli cercando in qualche modo di limitare lo strapotere di piattaforme che si fondano proprio su questo principio. Prima fra tutte Google, in particolare la sezione News.

Esclusi da quanto stabilito da questo articolo gli utilizzi non a fini di lucro, ad esempio l'enciclopedia libera Wikipedia. Quest'ultima promuove la diffusione libera della conoscenza e fin dall'inizio è sempre stata in prima linea contro questa legge arrivando alcuni mesi fa ad oscurare per molte ore tutti i propri contenuti in segno di protesta.

Articolo 13

Qui si stabilisce come le piattaforme di informazione abbiano l'obbligo di implementare sistemi di filtraggio in grado di bloccare i contenuti protetti da copyright. Pensate per esempio a YouTube: il portale sarebbe direttamente responsabile dei filmati pirata che vengono caricati. Per questo motivo già da anni utilizza algoritmi di 'Content ID' in grado di bloccare l'upload di contenuti protetti.

Problema risolto? Non tanto, dato che molti ritengono questa metodologia di filtraggio fin troppo severa ed invasiva, nella sostanza uno strumento in grado di minare la libera circolazione dei contenuti.

Le reazioni dei politici

Contrastanti i pareri espressi dai politici italiani successivi all'approvazione delle legge sul copyright. Il presidente del parlamento europeo Antonio Tajani definisce la riforma una vittoria per tutti i cittadini:

Piernicola Pedicini del M5S riprende il pensiero fortemente critico già espresso dal vice premier Luigi di Maio:

Una discussione ancora apertissima e che porterà, statene pur certi, un lungo strascico di polemiche dietro di sé.