La dieta portfolio, regime alimentare ideato nei primi anni 2000 dal dott. David Jenkins, ricercatore di Toronto, Canada, è una dieta basata sul consumo di alimenti vegetali. La dieta portfolio sarebbe in grado non solo di abbassare i livelli ematici di colesterolo, come dimostrato da studi precedenti, ma anche di proteggere la salute del nostro cuore riducendo i principali fattori di rischio come ipertensione, infiammazione e trigliceridi alti. A sostenerlo sono i ricercatori dell'Università di Toronto, che illustrano i risultati del loro nuovo studio sulla rivista scientifica Progress in Cardiovascular Diseases.
La dieta portfolio riduce il colesterolo "cattivo" del 30% ed il rischio cardiovascolare del 13%
La dieta portfolio in associazione ad un basso consumo di grassi saturi, oltre a ridurre il colesterolo LDL (o "cattivo") di circa il 30% (un livello di riduzione paragonabile a quello ottenuto con l'uso di farmaci ipocolesterolemizzanti), ridurrebbe del 13% il rischio di malattia coronarica inclusi angina pectoris e infarto. Il nuovo studio guidato dal Prof. John Sievenpiper ha avuto lo scopo di rivelare nuovi particolari dell'impatto di questa speciale dieta sulla salute umana. I ricercatori canadesi hanno condotto una meta-analisi che ha combinato i risultati di 7 studi clinici, arrivando a coinvolgere nel complesso 400 pazienti.
Tra i vantaggi registrati tra coloro che seguivano la dieta portfolio sono stati evidenziati la riduzione di circa il 2% della pressione arteriosa e di ben il 32% dell'infiammazione, con evidenti benefici sulla salute del cuore.
Cos'è la dieta portfolio?
La dieta portfolio è una dieta vegetariana ricca e varia che fornisce un apporto di circa 2000 Kcal.
Essa include il consumo giornaliero di 4 specifici gruppi di alimenti vegetali:
- Noci o frutta secca in genere: 45 g, corrispondenti ad una manciata circa;
- Legumi: da questi occorre ottenere 50 g di proteine; a scelta potremo consumare soia, fagioli, piselli, lenticchie, ceci, etc.;
- Fibre solubili viscose (Pectine, beta-glucani, alcune gomme e mucillagini): 20 g ottenute da avena, orzo, semi di lino, melanzane, mele, frutta in genere etc.;
- Steroli vegetali: i fitosteroli presentano una struttura simile al colesterolo ed agiscono proprio riducendo l'assorbimento del colesterolo cattivo modulando l'azione degli enzimi coinvolti nel suo metabolismo e nella sua escrezione. La dieta portfolio raccomanda l'introduzione di 2 g di steroli vegetali le cui fonti principali sono margarina, oli vegetali (olio extravergine d'oliva, di riso, di soia), noci, broccoli, cavoli, olive.
La dieta portfolio è così chiamata in quanto come spiega il prof.
Sievenpiper: "l'adozione di uno o più componenti è meglio di niente, non è una proposizione tutto o niente, motivo per cui la chiamiamo dieta portfolio". Dunque l'introduzione di anche solo uno dei quattro gruppi di alimenti previsti dalla dieta può fornire un impatto positivo sulla nostra salute. Il prof. Jenkins, l'ideatore della dieta portfolio, trova particolarmente interessanti gli effetti antinfiammatori di tale regime, ricordando la correlazione tra infiammazione, malattie cardiovascolari e alcune forme di cancro quali leucemia linfatica e cancro alla prostata. La scelta di adottare la dieta portfolio ha perfino un lato etico ed ambientalista. Gli stessi autori dello studio ricordano difatti come le diete vegetariane abbiano un minor impatto sull'ambiente rispetto a quelle basate sul consumo di carne e prodotti di origine animale, tipiche del mondo occidentale.
Infine il prof Sievenpiper, che è anche uno scienziato nel Joannah & Brian Lawson Center for Child Nutrition, ritiene tale dieta utile fin dalla tenera età: "I fattori cardiovascolari e altri fattori di rischio per la salute possono essere elevati nei bambini e stiamo imparando che l'intervento precoce è davvero importante per loro".