L'esofago è il condotto attraverso il quale i cibi e i liquidi che vengono ingeriti passano dalla gola allo stomaco. Questo organo è costituito da pareti interne ricoperte di tessuto mucoso e rivestite all'esterno da tessuto muscolare. La sua lunghezza è di 25-30 centimetri, mentre la larghezza è di circa 3 centimetri. Ciò che provoca il cancro all'esofago è la crescita incontrollata delle cellule che compongono questo organo.

Il tumore all'esofago può essere di due tipi: il tumore a cellule squamose che colpisce la parte alta e media dell'esofago e l'adenocarcinoma che si sviluppa invece nella parte bassa di questo organo e riguarda le cellule ghiandolari. Si tratta di una patologia maligna poco diffusa, ma molto aggressiva che colpisce prevalentemente gli uomini tra i 60 e i 70 anni. Inoltre, costituisce l'ottavo tumore più frequente a livello mondiale. Ogni anno nel nostro Paese il tasso di incidenza è di circa 4 casi su 100.000 soggetti.

I sintomi e le cause del tumore all'esofago

Sebbene il cancro all'esofago sia inizialmente silenzioso, negli stadi successivi di questa malattia si possono avvertire alcuni importanti sintomi da non trascurare, quali una progressiva ed immotivata perdita di peso, difficoltà a deglutire che generalmente si manifesta gradualmente prima per i cibi solidi e dopo per quelli liquidi, calo del tono della voce, in quanto la neoplasia interessa i nervi che comandano la mobilità delle corde vocali, vomito appena viene ingerito il cibo, frequente bruciore di stomaco, dolore al torace e ingrossamento dei linfonodi ai lati del collo.

Per quanto concerne invece le cause di questo tumore, occorre menzionare il fumo di sigaretta, l'assunzione esagerata di alcolici e lo scarso consumo di frutta e verdura. Da uno studio della Teheran University of Medical Science è emerso che l'assunzione di tisane, tè o caffè bollenti associata a fumo e alcol raddoppia il rischio di sviluppare il cancro all'esofago. Le temperature troppo elevate, infatti, danneggiano l'esofago causando infiammazione, la quale, a sua volta, danneggia il DNA determinando la produzione di sostanze cancerogene. I ricercatori iraniani hanno effettuato i loro studi su 50.000 soggetti tra i 40 e i 75 anni, i quali sono stati seguiti per tredici anni. Dai risultati è emerso chiaramente che chi aveva l'abitudine di bere bevande che superassero i 60 gradi aumentava il rischio di contrarre questa neoplasia quasi di due volte. Lo studio è stato pubblicato sull'International Journal of cancer. Secondo la ricerca appena citata, è bene quindi fare riposare qualche minuto le bevande calde prima di assumerle.