Una bambina di nove anni, la cui infezione all'orecchio si è rivelata un cancro raro e inoperabile, ha recuperato completamente grazie alla pioneristica terapia con i raggi protonici. A marzo 2017 a Caroline Brown, all'età di sette anni, è stato diagnosticato un tumore dei tessuti molli noto come rabdomiosarcoma che si era diffuso a pochi millimetri dal suo cervello. I medici inglesi, non avendo i mezzi per curarla in loco, hanno finanziato il trattamento con una nuova cura negli Stati Uniti.

Uk, bambina curata da un cancro inoperabile

I medici di Longhoughton, nel Northumberland, hanno affermato che il tumore allo stadio quattro non poteva essere operato perché era troppo vicino ai suoi nervi facciali.

La ragazza è dunque stata spedita negli Stati Uniti dove ha ricevuto una terapia con il fascio di protoni, che appena 2 anni fa ancora non esisteva in Gran Bretagna. Si tratta di una forma particolare di radioterapia che può essere indirizzata con molta precisione soltanto nella zona colpita dal tumore, evitando danni ai tessuti sani. In sostanza si tratta di un fascio di protoni ad alta energia in grado di colpire il tumore, bombardandolo, ma senza intaccare alcun altro tessuto circostante.

Dopo 10 mesi passati in America, la bambina è tornata a casa ed è riuscita a recuperare completamente dalla malattia: "Un anno di remissione mi riempe di meraviglia, ce l'ha fatta" ha dichiarato con gioia la madre della piccola.

Ovviamente visto il successo di questa terapia l'Nhs (sistema sanitario inglese) l'anno scorso ha inaugurato il primo centro, presso il Christie Hospital di Manchester, che utilizza propria la macchina a protoni per trattare il cancro. I vertici dell'Nhs hanno intenzione di aprire anche un secondo centro a breve, entro l'estate del 2020, dove potranno essere trattati almeno 750 pazienti ogni anno.

Nuovi passi avanti

La lotta al cancro, ultimamente, sta portando a dei buoni risultati. Anche per quanto riguarda il tumore al seno si stanno aprendo nuove prospettive per personalizzare i trattamenti e, soprattutto, che non richiedono la chemioterapia. Già oggi esistono diverse armi a disposizione per la lotta a questo tumore, e soprattutto si stanno aprendo nuove prospettive: grazie ad esami genetici sarà possibile fare un screening del tumore per capirne l'aggressività e utilizzare terapie sempre più precise. In Italia i test genomici, purtroppo, sono ancora poco utilizzati, a causa del fatto che non sono stati inseriti nei Livelli Essenziali di Assistenza.