Da parecchio tempo il campionato di calcio di serie A ha abbandonato la caratteristica della contemporaneità delle partite che lo rendeva un appuntamento fisso delle domeniche degli italiani che potevano seguire tutte le gare nel pomeriggio del giorno di festa. L’introduzione degli anticipi e dei posticipi per esigenze televisive ha di fatto cambiato il modo di seguire una giornata di campionato e spesso negli ultimi tempi può capitare di assistere a turni di campionati spalmati su 3 o anche 4 giorni. Se poi consideriamo anche la serie B, le Coppe europee, la Coppa Italia e gli impegni della nazionali ecco che l’offerta di calcio copre praticamente quasi tutte le giornate condizionando spesso e volentieri le fasi di stesura dei calendari dei tornei di carattere nazionale o internazionale.

L’ultima giornata andata in scena nel fine settimana appena trascorso è stata emblematica in tal senso in quanto è stata disputata dal Sabato al Martedì con ben 4 giornate di gara. Si è infatti cominciato Sabato sera con l’anticipo che prevedeva il derby siciliano tra Palermo e Catania. Si è proseguito Domenica pomeriggio con 5 sfide giocate alle 15 mentre alle 20.30 è stata la volta della partitissima Milan-Juventus. Lunedì sera alle 19 è stata la volta di Cagliari-Napoli e alle 21 di Parma-Inter mentre Martedì si è conclusa la lunga maratona con Lazio-Udinese in programma alle 20.45. Le gare disputate tra Lunedì e Martedì hanno visto coinvolte le squadre che erano state impegnate nell’ultimo turno di Europa League che insieme alla due giorni di Champions aveva coperto il palinsesto calcistico nella maggior parte dei giorni della settimana passata.

Questa situazione si ripete quasi tutte le settimane al punto da lasciare spesso disorientati gli appassionati che spesso si perdono in questo marasma di orari e giornate diversi facendo fatica a seguire tutti gli eventi. Non stupisce quindi che il numero di spettatori presenti negli stadi a seguire le gare dal vivo sia in continua flessione e che al contrario le società siano sempre più sensibili agli introiti garantiti dalle televisioni ormai diventate la principale fonte di entrate dei club professionistici. Nella stagione corrente i sodalizi del massimo campionato incasseranno dalle tv la bellezza di 950 milioni con la Juventus a fare la parte del leone con 103,8 milioni davanti al Milan e all’Inter entrambe con 87,7.

A chiudere la fila il Pescara con 24,8 milioni e in Siena con 27,2.

Come sono lontane le domeniche passate ascoltando “Tutto il calcio minuto per minuto” per poi guardare “Novantesimo Minuto” e la sintesi di un tempo di una partita di serie A prevista per le ore 19 della Domenica. Un tempo inoltre era molto più semplice anche andare allo stadio in quanto per acquistare un biglietto ci si poteva recare ai botteghini il giorno stesso della partita senza documento di riconoscimento e senza dover poi fare lunghe e interminabili code ai tornelli per entrare nell’impianto. Era inoltre possibile programmare per tempo le partite da seguire in quanto era chiaro fin dall’inizio del campionato il giorno e l’ora in cui tutte le gare sarebbero state disputate. Era quindi un altro calcio, migliore o peggiore dipende dai punti di vista ma diverso senz’altro sì.