Stamattina si sono svolti i funerali del grande Pietro Mennea nella Basilica di Santa Sabina a Roma. Dalle 9 di mattina la chiesa all'Aventino era già piena di persone che aspettavano il feretro per porgere l'ultimo saluto al campione italiano, accolto ancora una volta da un grande applauso al suo arrivo.

Erano tante le persone comuni, i cittadini romani e gli amici intimi dello sportivo, tra cui non pochi personaggi del mondo dello sport, oltre ai familiari naturalmente.

Padre Antonio Truda ha tenuto la messa "per salutare Pietro", omelia in cui ha preso la parola anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che ha esordito ringraziando Mennea: "Ho voluto dirgli grazie perchè era la testimonianza più bella e importante di quello che era il nostro rapporto e soprattutto per il tifo di Pietro nei miei confronti per arrivare alla carica più alta dello sport italiano.

Mi ha onorato".

Malagò ha voluto ricordare alcuni momenti della vita del campione olimpico di Mosca 1980, raccontando: "Pietro ci ha voluto stupire: la prima volta fermando quel tempo che è rimasto fantascienza e che lo è tuttora. La seconda fermammo i nostri cuori con quella medaglia d'oro a Mosca, emozione assurda. Questo lo ha fatto in pista. La terza è stato l'altro ieri".

L'ultima volta ha lasciato tutti annichiliti, visto il coraggio di Mennea di portare avanti la sua malattia, con rigore e disciplina, così come aveva testimoniato anche il giornalista Gianni Minà: "Era uno cocciuto, conscio dei suoi diritti. Dopo Muhammad Ali seguivo Mennea perchè come lui era fuori dagli schemi.

Li salvarono i risultati altrimenti sarebbero stati entrambi masticati via quando non erano più in grado di vincere".

Mennea si è spento lo scorso giovedì a 61 anni, lasciando dietro sè successi e stima in tutto il mondo, non solo tra gli sportivi. Padre Antonio Truda lo ha sottolineato durante l'omelia: "Non era tutto vero quello che dicevi, che quando si spengono le luci della ribalta non ti considerano.

Guarda la chiesa: ci sono tante persone che ti vogliono bene. Sei stato un campione che a livello mondiale era schivo sino a dare a tutti noi il senso del dovere da compiere e la gioia del dovere compiuto. Hai avuto tanti talenti e li hai fatti crescere fino a diventare un mito, un campione. Hai saputo rendere grande la storia dell'Italia sportiva e umana.

Tutte le corse - ha concluse il sacerdote - terminano in una Patria dove non c'è piu' dolore e affanno".

Malagò ha annunciato anche che lo Stadio de Marmi sarà intitolato a Mennea, poichè il più grande desiderio del campione era quello di raccogliere i suoi ricordi sportivi e farne un museo. Inoltre, a conferma di quanto annunciato ieri dal presidente della Fidal, Alfio Giomi, Malagò ha ufficializzato che "il Golden Gala diventerà il memorial Pietro Mennea".

Infine il prossimo martedì, il 26 marzo, allo stabilimento di AnsaldoBreda a Pistoia si terrà la presentazione ufficiale del Frecciarossa 1000 intitolato a Pietro Mennea.

L'ad di Finmeccanica Manfellotto ha detto: "Frecciarossa 1000 è motivo di orgoglio per l'azienda e per l'Italia intera.

La sua uscita rappresenta per tutti noi il raggiungimento di un obiettivo su cui, in questi anni, tante donne e tanti uomini hanno destinato le loro energie, ed anche la concretizzazione di un progetto ingegneristico del nostro Paese a cui si legano grandi aspettative".