Nba playoff 2013: i tifosi dei Knicks si interrogano se quanto visto in regular-season fosse una fiction o altro, perché le prime avvisaglie del fallimento si sono viste questa notte a Indianapolis, dove i padroni di casa hanno vinto in scioltezza gara-4 portando la serie sul 3-1, ad una sola vittoria dunque per la conquista della finale della Eastern Conference, che verosimilmente vedrà Indiana opposta a Miami, con gli Heat che sembrano definitivamente essersi sbarazzati dei Bulls dopo l'ennesima vittoria allo United Center di Chicago.

Nel match di stanotte vinto da Indiana 93-82, uno dei protagonisti assoluti è stato Paul George, che ha chiuso la serata con 18 punti, 14 rimbalzi e 7 assist, a cui si aggiungono anche due palle recuperate e due stoppate.

Una prestazione a tutto tondo per l'ala dei Pacers, sempre più protagonisti di questi playoff 2013. Oltre a Paul George dobbiamo rimarcare anche la grande prestazione di George Hill, top scorer dell'incontro con 26 punti.

Agli ospiti non sono bastati i 24 punti di un positivo Carmelo Anthony (9/23 dal campo), coadiuvato anche dai 19 punti di J.R. Smith dalla panchina , oltre alla doppia-doppia di Tyson Chandler (12 punti e 10 rimbalzi), per avere cercare di impattare nuovamente la serie con Indiana. A questo punto per New York non restano che le preghiere, sebbene quest'ultime nel Basket non hanno dimostrato di avere un potere tale da ribaltare completamente una serie che sembra già scritta.

 

Torna invece avanti San Antonio, che ottiene una fondamentale vittoria (109-91) in serata contro Golden State, dopo che gli Warriors in gara-4 avevano messo paura ai tifosi Spurs portandosi meritatamente sul 2-2. Al momento soltanto una vittoria separa Tim Duncan e compagni dalla finale di Conference, che per quanto potuto vedere durante l'intera regular-season è più che meritata per la franchigia del Texas. 

San Antonio deve ringraziare ancora una volta Tony Parker, miglior giocatore sul parquet stanotte con 25 punti e 10 assist. Il vero fattore di gara-5 è stata la difesa dei padroni di casa, in grado di limitare a soli 13 punti la coppia Curry-Thompson, totalmente irriconoscibili come non capitava da tempo.