Venerdì 9 maggio, con la cronometro a squadre di Belfast, scatta l'edizione 2014 del Giro d'Italia. Una corsa rosa che per la dodicesima volta nella storia prende il via fuori dai confini nazionali e che, data l'assenza del campione uscente Vincenzo Nibali (concentrato più che mai sul prossimo Tour de France), vede come favoriti assoluti alcuni corridori stranieri.
I due principali candidati a vestire la maglia rosa finale di Trieste sono il giovane colombiano Nairo Quintana e il veterano spagnolo Joaquim Rodriguez.
Il sudamericano della Movistar (uno dei più forti al mondo in salita) è reduce da una prima parte di stagione tutt'altro che esaltante, che l'ha visto gioire solo al Tour de San Luis dello scorso gennaio. Ma, se la gamba lo assistesse, avrebbe a disposizione moltissime cartucce da sparare nella seconda metà del Giro, che prevede numerose scalate e arrivi in vetta (Val Martello, Zoncolan, Stelvio, Gavia, Cima Grappa, solo per fare alcuni nomi).
Per Purito Rodriguez, capitano del Team Katusha, che ormai ha 35 anni e che nonostante le molte vittorie di tappa non è ancora riuscito a portare a casa il trionfo finale in una grande corsa a tappe, potrebbe essere una delle ultime occasioni per mettere le mani sulla maglia rosa.
Certo, la crono Barbaresco-Barolo di oltre 40 km potrebbe essere un ostacolo troppo grande per lui, ma lo stesso discorso potrebbe valere per Quintana.
Dunque Quintana e Rodriguez, ma non solo. Cadel Evans, campione del mondo 2009 e vincitore del Tour 2011, va sempre tenuto in considerazione nonostante la veneranda età (37 anni). Attenzione anche a Rigoberto Uran, Domenico Pozzovivo e Daniel Martin, anche se realisticamente il loro obiettivo potrebbe essere legato alla conquista di qualche vittoria di tappa.
Per concludere, occhio anche a tre ex maglie rosa: Michele Scarponi, vincitore a tavolino nel 2011 dopo la squalifica di Alberto Contador, Ivan Basso (2006 e 2010) e il canadese Ryder Hesjedal, trionfatore a sorpresa nel 2012 proprio davanti a Joaquim Rodriguez.