Il Tour 2016 inizierà il 2 luglio, fra meno di tre settimane, ed è già il momento di provare a immaginare quali potranno essere i protagonisti e il favorito della prossima Grande Boucle. Ci sarà Chris Froome e ci saranno anche Nairo Quintana e Alberto Contador. Poi Fabio Aru, alla sua prima partecipazione, accompagnato - diciamo così - da Vincenzo Nibali, che a Parigi ha già vinto due anni fa e che, con l'ultimo Giro, ha dimostrato di avere ritrovato gambe e testa.

Froome parte da favorito, ma i rivali non mancano

Chris Froome. Il britannico, signore incontrastato della corsa l'anno scorso, parte da favorito. Al Delfinato sta dimostrando di essere già in forma e di non essere per nulla sazio di vittorie. Ha gambe e, soprattutto, testa e esperienza. Punto di forza ulteriore, per lui, è la squadra. Il Team Sky è un'armata macedone vigorosa e variegata, con gente come Landa e Kiryenka a far da gregari.

Nairo Quintana. Il colombiano, 167 cm per 59 chili, è uno scalatore vecchia maniera, proprio quello che il percorso di quest'anno sembrerebbe richiedere. Ha la tenuta che serve per i grandi giri, ha già vinto in Italia, è arrivato quarto alla Vuelta e, in Francia, è arrivato per due volte secondo.

La Movistar è un'ottima squadra, che potrà supportarlo per tutte e tre le settimane.

Alberto Contador. L'anno scorso ha puntato tutto sul Giro d'Italia e l'ha vinto, quest'anno ha deciso di spostare tutta la sua attenzione sul Tour. Fra i partecipanti è il più titolato e il più esperto. L'impressione è che si senta in una seconda fase della sua carriera, dopo la squalifica, e che voglia dimostrare a tutti di saper vincere ancora. Certo, ha 34 anni, ma anche Cadel Evans aveva quell'età quando vinse.

Gli outsider: due italiani e un francese

Fabio Aru. L'anno scorso al Giro d'Italia si trovò sulla strada un fuoriclasse come Contador e non ci fu nulla da fare. Si disse che aveva i numeri per vincere un grande giro, ma che era ancora troppo giovane.

Tre mesi dopo, Fabio andò alla Vuelta e la vinse. C'è un problema, però: Aru è al Tour per la prima volta. Vincere sarebbe qualcosa che va al di là di ogni logica o statistica.

Vincenzo Nibali. Al Giro ha dimostrato di avere ritrovato se stesso. E' un ciclista pazzesco, che non teme il confronto con nessuno, fosse anche sua maestà Froome. Il percorso gli si addice e ha una squadra, la Astana, molto forte e completa. Vincesse il Tour, centrerebbe un'accoppiata riuscita solo a Coppi e Pantani, fra gli italiani. Non sarebbe troppo, però, perché Nibali è già fra i migliori di sempre, visto che solo lui e Gimondi, sempre fra gli italiani, hanno conquistato tutti e tre i grandi giri. 

Thibaut Pinot.

Alla tappa regina del Delfinato, La Rochette - Méribel, ha fatto sfracelli, dimostrando di essere già molto in forma. Il francese ha 26 anni, talento e voglia di vincere. Non gli manca l'esperienza, considerato che quello di quest'anno sarà il suo quinto Tour e, in passato, ha già conquistato una maglia bianca di miglior giovane e un terzo posto (entrambi nel 2014). Per lui, francese, le motivazioni per cercare di vincere il Tour sono maggiori che per chiunque altro: l'ultimo suo connazionale a conquistare la maglia gialla fu Hinault nel 1985.

Romain Bardet. È il rivale di Pinot, anche lui 26 enne. Per lui sarà il quarto Tour e, nelle edizioni precedenti, è sempre andato abbastanza bene, collezionando, nell'ordine, un sedicesimo, un sesto e un nono posto. Di sicuro, è uomo da alta classifica, ma il podio é un'altra cosa e la maglia gialla un'altra ancora. Potrebbe essere la grande sorpresa.