Che fine ha fatto la McLaren? No, non non si è persa ad una settimana dal via della stagione di Formula1 a Melbourne. Ma intanto ha richiamato in squadra Mika Hakkinen. Tranquilli, a Woking non sono impazziti, non vogliono sostituire Fernando Alonso, anche se a volte chiacchiera tanto, non sono arrivati a questo punto. In questo momento di difficoltà è necessaria, però, una figura carismatica che possa fare del bene, anche dal punto di vista dell’immagine e all’armonia del team.

Come sappiamo, il team fondato da Bruce Mclaren per il terzo anno consecutivo, da quello che si è visto nei test di Barcellona, è ancora una volta clamorosamente in ritardo con la propria power unit Honda, lontana dalla concorrenza Mercedes, Ferrari e Renault, in affidabilità e ancor di più in prestazioni. E allora, la chiamata del finlandese - sarà partner ambassador - che ha vinto due titoli mondiali nel 1998-99, vincendo venti gran premi e battendo un certo Michel Schumacher ai primi anni della sua carriera in Ferrari, ha questo valore di aggregazione e unità che, forse, da quando è stato allontanato Dennis sono venute meno, perché l’ex boss avrà sbagliato le sue ultime importanti decisioni per il team, ma era sempre lui comunque a garantire quella stabilità di cui una squadra al top della Formula 1 ha bisogno.

La mancanza di risultati Mclaren e la fuga degli sponsor

Da anni alla Mclaren manca un main sponsor come ai tempi d’oro della coppia Senna /Prost, o come quando correva lo stesso Hakkinen. La mancanza delle prestazioni, delle vittorie e dai vertici della classifica ha allontanato l’interesse delle aziende per il team tra i più importanti della storia della Formula 1. Hakkinen che collaborerà a stretto contatto con il direttore Zak Brown, l’uomo che ha sostituito Dennis, avrà ha il compito di vendere al meglio l’immagine e attirare nuovi sponsor. Se da un lato c’è questa operazione che cerca di rafforzare la squadra dal punto di vista economico, dall’altro ci sono le dichiarazione del Team Principal Eric Boullier che ad AS ha raccontato che con un motore Mercedes si troverebbero nella condizioni di poter lottare per la vittoria.

Parole per certi versi pesanti nei confronti della Honda e che arrivano a pochi giorni dai rumors secondo i quali c’è stata una telefonata addirittura da parte di Mansour Ojjeh, storico azionista della Mclaren e proprietario della Tag, che ha sondato la possibilità di una fornitura Mercedes nel 2018, nel caso in cui anche quest’anno le prestazioni e i risultati non dovessero arrivare, cosa che appare scontata al momento.

Mclaren smentita dalla Honda

Ai rumors di un possibile riavvicinamento tra Mclaren e Mercedes risponde il capo F1 di Honda Yusuke Hasegawa: “Certamente la situazione in cui ci troviamo non è quella che speravamo quando siamo tornati in Formula 1, ma siamo ancora impegnati al 100% per il nostro futuro in questo sport e nel nostro rapporto con la McLaren”.

A parte i rapporti tra team e i loro partner, che sono anche di natura economica, una Mclaren competitiva sicuramente manca alla F1 e se ancora prima dell’inizio della stagione 2017 ci sono già queste voci, vuol dire che in Mclaren sono davvero stanchi di non essere più all’altezza del loro glorioso passato che dal 1966, anno della prima partecipazione ai gran premi l’ha vista vincere 8 titoli mondiali piloti, 12 costruttori, 766 gran premi disputati e conquistare 182 vittorie. Numeri da brividi che hanno fatto la storia dell’automobilismo e che per un team abituato alla vittoria fanno ancora più male.