Pierino Gavazzi, ex ciclista italiano, si trova in terapia intensiva dopo essere stato trovato positivo al Coronavirus. La notizia si era diffusa già negli scorsi giorni ma oggi, sabato 28 marzo, è stato il figlio Mattia (a sua volta ciclista professionista) a rompere il silenzio e a confermare che il papà è in lotta contro il virus.

Gavazzi, oggi 69enne, ha corso negli anni '70 e '80 e durante la sua carriera ha portato a casa numerose e prestigiose vittorie tra cui una Milano-Sanremo, una Parigi-Bruxelles, tre campionati italiani e cinque tappe del Giro d'Italia.

Oggi l'ex atleta si trova ricoverato nella struttura ospedaliera San Rocco di Ome, in provincia di Brescia.

Mattia Gavazzi: 'Stiamo vivendo momenti drammatici'

A raccogliere le parole di Mattia è stata la Gazzetta dello Sport: "Da diversi giorni mio padre presentava febbre persistente. Successivamente sono arrivati i problemi respiratori. Il valore della saturazione d'ossigeno era molto basso, a 82. Lunedì 16 marzo abbiamo chiamato i soccorsi, che lo hanno portato a Ome. Ci sono volute diverse ore prima che potesse entrare in clinica: prima di lui, infatti, c'erano tre ambulanze. Sopra la sua ambulanza è rimasto per diverso tempo, sempre attaccato all'ossigeno.

Successivamente lo hanno sottoposto al tampone, che è risultato positivo: ha il coronavirus".

Il 36enne ciclista prosegue poi a raccontare: "Ora papà sta lottando. Lo percepisco in quei pochi secondi in cui riusciamo a comunicare. Sta lottando come se stesse pedalando in salita dietro a Francesco Moser. Sta cercando di non staccarsi da lui. Stiamo vivendo momenti drammatici. Mercoledì ci ha chiamato una dottoressa che ci ha comunicato che la situazione era peggiorata. Papà faticava molto, era steso su un fianco. Ci ha detto che la situazione era critica e che ci saremmo dovuti preparare al peggio".

'Papà ha detto alla mamma che torna presto'

Mattia continua poi il suo toccante racconto: "La mattina dopo quella telefonata in ospedale hanno messo il casco a mio padre per cercare di fargli avere più ossigeno.

La saturazione è effettivamente risalita: ieri era a 96. Fortunatamente riusciamo ad avere con lui qualche contatto telefonico, seppur breve. In uno di questi ha detto alla mamma che non vede l'ora di rivederci e che presto torna. In questa zona ho la sensazione che il virus non stia risparmiando nessuno. Tutte le famiglie sembrano siano colpite, e infatti ci arrivano spesso telefonate nelle quali ci comunicano delle perdite. Le sirene delle ambulanze, che passano in continuazione, sono diventate il sottofondo abituale".

Infine Mattia Gavazzi ha concluso dicendo: "Mio padre non ha dolori, ma è affaticato. Sento che non ha perso la voglia di lottare, e questo è fondamentale. Papà sa cosa significhi faticare e sa stringere i denti".