Sono state settimane lunghe e difficili, impossibili da dimenticare, quelle vissute da Diego Ulissi e da tanti altri membri della carovana dell’UAE Tour, tutti rimasti in isolamento negli Emirati Arabi. La corsa mediorientale di fine febbraio è stato il punto in cui anche il mondo del Ciclismo ha dovuto iniziare a fare i conti con l’emergenza al virus. L’UAE Tour è stato interrotto a due giorni dalla fine dopo la notizia della positività al virus di alcuni corridori e membri dello staff tecnico delle varie squadre. Da allora Ulissi è dovuto rimanere oltre due settimane in isolamento senza poter raggiungere a casa la moglie Arianna, che proprio in quei lunghi giorni ha dato alla luce la loro seconda figlia.

Diego Ulissi: ‘Giorni angoscianti’

La stagione che era iniziata così bene per Diego Ulissi, con il secondo posto al Tour Down Under, è stata travolta dalla pandemia mondiale che il corridore livornese ha vissuto in prima linea. Il trentenne della UAE Emirates era tra i protagonisti della corsa di casa della sua squadra, l’UAE Tour, fermato a due giorni dalla conclusione per alcuni contagi. Tra questi anche due compagni di squadra di Ulissi, il colombiano Fernando Gaviria e l’argentino Max Richeze.

I corridori della UAE sono stati tenuti in isolamento per sedici giorni e sottoposti quattro volte al tampone per verificare il possibile contagio. “Sono stati sedici lunghissimi e per certi versi angoscianti giorni.

Fortunatamente i tamponi sono risultati negativi e così ci hanno dato il via libera per poter tornare a casa” ha raccontato il corridore livornese che ha finalmente potuto abbracciare la figlioletta Anna, nata durante il suo periodo di quarantena negli Emirati. ‘’È stato uno dei momenti più belli della mia vita” ha ricordato Ulissi.

‘Stop sacrosanto’

Diego Ulissi si trova ora in Svizzera, dove risiede da diversi anni con la moglie e le figlie, e sta continuando ad allenarsi anche se la ripresa della stagione del ciclismo appare ancora molto lontana e piena di incognite. “Lo stop è stato sacrosanto, inevitabile” ha commentato il corridore della UAE Emirates, che ritiene possibile anche una cancellazione completa di questa stagione di ciclismo dopo la raffica di annullamenti di queste ultime settimane.

“Bisognerà eventualmente anche accettare la possibilità che la stagione venga cancellata definitivamente se ciò sarà utile per la nostra salute” ha continuato Ulissi invitando anche i cicloamatori che ancora non vogliono rinunciare all'uscita in bicicletta a stare a casa ed eventualmente pedalare sui rulli come ha fatto lui durante la sua quarantena negli Emirati.