È sempre spettacolo alla Vuelta Espana. Anche in una tappa che sembrava del tutto interlocutoria come quella che oggi ha portato il gruppo a Villanueva de Valdegovia, non c’è stato un attimo di respiro. Il grande protagonista della giornata è stato Alejandro Valverde. Il campione murciano si è inserito in una folta fuga partita nelle fasi iniziali e ha attaccato a più riprese negli ultimi cinquanta chilometri della corsa.

Nel finale però l’ex iridato si è fatto sfuggire il canadese Michael Woods, che è andato a vincere la tappa davanti a Fraile. La classifica generale è rimasta invariata nelle prime posizioni, con Richard Carapaz davanti a tutti, anche se Valverde ha approfittato della fuga per risalire al nono posto.

Vuelta, fuga con 37 corridori

La settima tappa della Vuelta Espana, la Vitoria Gasteiz – Villanueva de Valdegovia, sembrava poter passare piuttosto tranquillamente visto il percorso di media difficoltà che prometteva spazio ad una fuga da lontano di uomini fuori classifica. Invece la corsa è stata battagliata dall’inizio alla fine grazie ad un susseguirsi di scatti iniziali che hanno portato al comando una folta e qualificata fuga composta da ben 37 corridori.

Tra questi si sono inseriti anche l’ex iridato Alejandro Valverde, Davide Formolo, Michael Woods, Tim Wellens, Omar Fraile, Guillaume Martin, Mikel Nieve e i due più forti gregari di Roglic, Kuss e Bennett.

La corsa ha preso un ritmo molto veloce e la Ineos della maglia rossa Carapaz ha dovuto impegnarsi a fondo per non lasciare troppo spazio a corridori non troppo lontani in classifica, soprattutto Valverde e Bennett. Il 40enne ex Campione del Mondo, distante tre minuti nella generale, ha pedalato per un po’ anche in maglia rossa virtuale, prima di un’ulteriore accelerata imposta dalla Ineos che ha fatto diminuire il vantaggio.

Valverde scatenato, ma solo terzo

Alejandro Valverde è poi uscito allo scoperto molto presto e in maniera sorprendente attaccando a cinquanta chilometri dall’arrivo insieme a Godon e Dewulf.

Solo alcuni dei fuggitivi presenti nell’attacco iniziale sono riusciti a riportarsi sul campione della Movistar e compagnia, ricompattando una ventina di unità prima dell’imbocco della salita di Puerto de Orduna, punto nevralgico della tappa. Kuss e Valverde si sono confrontati sulle prime rampe con una prima serie di scatti, ma è stato Michael Woods a fare la differenza nella parte centrale della scalata andandosene da solo.

Valverde ha accelerato nuovamente portandosi dietro un bel gruppetto composto anche da Omar Fraile, Nans Peters e Guillaume Martin ed andando a raggiungere Woods dopo lo scollinamento. I cinque hanno marciato a tutta velocità per una manciata di chilometri, poi Woods ha rotto l’accordo facendo mancare la propria collaborazione e dando così il via ad una spettacolare girandola di scatti che hanno finito per annullarsi l’un l’altro.

Ormai in vista dell’ultimo chilometro Woods ha trovato le energie e il tempismo giusto per piazzare lo scatto decisivo. Fraile ha reagito senza riuscire a riprendere il canadese, mentre Valverde ha atteso troppo, forse ormai sfinito da una corsa interpretata in modo garibaldino. La rincorsa finale del murciano è stata insufficiente. Woods è andato a vincere davanti a Fraile e al 40enne della Movistar, con Peters e Martin più staccati. Da segnalare il decimo posto di Formolo, che non è riuscito a tenere il ritmo dei più forti sul Puerto de Orduna.

Il gruppo con gli uomini di alta classifica è arrivato con 56’’ di ritardo. Richard Carapaz ha dovuto consumare tutti i suoi uomini ma ha difeso la maglia rossa mantenendo 18’’ di vantaggio su Carthy e 20’’ su Dan Martin.