La pausa invernale del Ciclismo professionistico è stata segnata dalle polemiche sull'uso del monossido di carbonio da parte di alcune squadre. Sia la UAE di Tadej Pogacar che la Visma di Jonas Vingegaard hanno ammesso di ricorrere all'inalazione di piccole dosi di questo gas per monitorare i benefici degli allenamenti in alta quota. Questa pratica è al momento del tutto lecita, ma da diverse parti ne è stata chiesta la messa al bando, sia per il rischio di un abuso per altri fini, che per le possibili conseguenze sulla salute dei corridori. Sia L'Uci, il governo del ciclismo mondiale, che il Movimento per un ciclismo credibile, una libera associazione di cui fanno parte molte squadre World Tour e Professional, hanno chiesto alla WADA, l'agenzia mondiale antidoping, un rapido intervento in tal senso.

Parlando all'agenzia EFE, il fisiologo Iker García ha spiegato quali sono i vantaggi dell'uso del monossido di carbonio e messo in guardia sui rischi in caso di abusi. Secondo il fisiologo, recenti studi hanno confermato che le inalazioni producono degli effetti simili a quelli degli allenamenti in altura: "Il beneficio è l'aumento dell'emoglobina per trasportare più ossigeno ai muscoli e quindi migliorare la prestazione aerobica" ha dichiarato l'esperto spagnolo.

'Il monossido viene usato in molti test medici'

Iker García ha spiegato all'agenzia EFE perchè il monossido di carbonio è diventato così importante nel ciclismo, ma più in generale in tutti gli sport di resistenza. “Il monossido di carbonio è un gas inodore e incolore derivante dalla combustione incompleta del carbonio.

Se inalato ad alte dosi è letale, ma a dosi molto basse è un segnale fisiologico che modula processi come l’infiammazione e lo stress ossidativo. È un gas presente nell'atmosfera, con cui conviviamo" ha dichiarato il fisiologo, aggiungendo che il primo scopo per il quale si ricorre a questo gas è quello di monitoraggio di alcuni parametri.

"Ha un'affinità con l'emoglobina 200 volte maggiore dell'ossigeno. Per questo motivo viene utilizzato in numerosi test medici a dosi molto basse per misurare parametri sanitari" ha dichiarato Iker Garcìa.

Gli studi effettuati negli ultimi anni hanno però confermato che le inalazioni di monossido di carbonio portano anche a dei vantaggi in termini di prestazioni.

Il monossido di carbonio deve essere inalato in sessioni di dieci minuti, da una a cinque volte al giorno, per migliorare i valori di emoglobina del 5%, così come succede quando un atleta si allena in alta quota.

'Il confine tra doping e miglioramenti tecnologici si restringe'

Grazie a queste inalazioni, i corridori potrebbero così riprodurre facilmente i benefici dell'allenamento in altura, in particolare "l'aumento dell'emoglobina per trasportare più ossigeno ai muscoli e quindi migliorare la prestazione aerobica", ha dichiarato l'esperto spagnolo.

Iker Garcìa ha spiegato che questa corsa al miglioramento continuo in atto nel ciclismo può però portare all'abuso di queste pratiche, con conseguenze potenzialmente fatali per la salute dei corridori.

Il fisiologo spagnolo ha ricordato che in passato la WADA ha già vietato altri gas, come l'argon e lo xeno. “Ora la concentrazione è molto più bassa, ma presenta dei rischi. Il confine tra doping e miglioramenti tecnologici si sta restringendo" ha dichiarato Garcìa.