La Vuelta Espana, riprogrammata in questa inedita e strana data autunnale a causa dello stravolgimento del calendario imposto dall'emergenza sanitaria, è iniziata col botto. Il terzo grande giro della stagione ha aperto i battenti con una tappa movimentata in terra basca e un traguardo classico, quello di Arrate, già visto in altre edizioni e in altre corse. C'è stata subito selezione sulla salita finale e Primoz Roglic ne ha approfittato per far capire che è pronto e determinato a confermare la vittoria finale ottenuta lo scorso anno. Il campione sloveno ha anticipato gli avversari diretti scattando all'ultimo chilometro e precedendo così Richard Carapaz e Daniel Martin.

Vuelta: la Ineos tira, Froome si stacca

La Vuelta Espana è iniziata il 20 ottobre con una tappa impegnativa nei Paesi Baschi che ha subito portato allo scoperto i corridori più forti, cominciando a sfogliare la rosa dei pretendenti al successo finale. La corsa è partita con una fuga di cinque corridori: Jetse Bol, Tim Wellens, Jasha Sutterlin, Quentin Jaregui e Remi Cavagna. Nonostante la buona qualità del quintetto all'attacco, la situazione è sempre rimasta sotto controllo per il gruppo, che a circa 25 chilometri dall'arrivo ha ripreso tutti.

La salita verso l'Alto de Elgeta ha dato il primo chiaro verdetto della corsa. Chris Froome, al suo primo grande giro dopo l'incidente del giugno del 2019, è scivolato nelle retrovie finendo per staccarsi proprio mentre i compagni stavano tirando in testa.

Le gerarchie in casa Ineos si sono così subito delineate con la leadership di Carapaz e con questo Froome in difficoltà e ormai abbandonato a se stesso nella sua ultima competizione con la squadra di cui è stato il simbolo.

Roglic subito in maglia rossa

La salita finale di Arrate, teatro di tanti arrivi del Giro dei Paesi Baschi, ha fatto grande selezione, complice il ritmo elevato imposto dalla Ineos.

A rompere l'equilibrio è stato però un doppio scatto di Sepp Kuss, apparso tra i più forti. Lo scalatore americano, grande protagonista anche al Tour de France, ha poi preso la testa del gruppo per favorire il suo capitano Primoz Roglic. Con la coppia della Jumbo sono rimasti i soli Daniel Martin, Carthy, Chaves, Carapaz, Groschartner e Mas, con Dumoulin già staccato insieme a Valverde e Formolo.

Roglic è stato poi forte e intelligente ad interpretare bene il finale di corsa, con l'ultimo chilometro caratterizzato da una serie di curve in discesa. Lo sloveno è scattato proprio in vista della serpentina finale, ha guadagnato qualche metro e gli altri non hanno più avuto lo spazio per cercare la rimonta. Dietro allo sloveno si sono piazzati Carapaz, Daniel Martin e Chaves. Dumoulin e Valverde sono arrivati a 51".

Sono già usciti di scena dalla lotta per la classifica generale Daniel Martinez, acciaccato da una caduta e arrivato a quattro minuti, Alexander Vlasov, anche lui oltre i quattro minuti, e Thibaut Pinot, inconsistente e con dieci minuti di distacco al traguardo.

Froome ha concluso nelle retrovie, ad oltre undici minuti.

Il 21 ottobre la Vuelta Espana prosegue con un'altra tappa impegnativa che prevede la salita di San Miguel de Alarar prima della picchiata finale verso Lekunberri.